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Maurizio Gianotti, autore di Io e te: “Sono solidale con Diaco” e il conduttore si difende su Twitter

La rivelazione di Georgia Luzi e la smentita dell’autore: “quella storia è un’invenzione poco spiritosa” mentre Diaco parla di linciaggio mediatico su twitter.

pubblicato 4 Luglio 2020 aggiornato 2 Novembre 2020 09:45

Attorno a Pierluigi Diaco si è creato un cerchio di fuoco dopo lo sfogo avuto nella puntata di ieri, 3 luglio 2020, ad Io e Te durante l’intervista a Flavio Insinna. In un sunto, tutto è partito ieri pomeriggio, quando il conduttore con voce rotta dall’emozione ha spiegato il perché dei suoi momenti di nervosismo avuti negli ultimi tempi nei confronti di alcune persone che lavorano dietro le quinte del programma di Rai 1, attribuendo le sue intemperanze al “troppo amore e troppa passione” che mette nel lavoro.

A seguire, per diverse ore sui social si sono scatenati i commenti nei confronti del giornalista e speaker radiofonico di RTL 102.5. Arriviamo alla giornata di oggi: in mattinata Georgia Luzi, che con Diaco ha condotto l’edizione estiva di Unomattina nel 2010, pubblica un lungo post dal suo profilo instagram denunciando un episodio accaduto nel passato. Ne riportiamo un passaggio cruciale per la prosecuzione del racconto:

Queste persone sono le stesse che giustificano la propria condotta (meschina) con il “troppo amore” che mettono nelle cose che fanno. Il troppo amore…(un po’ come quelli che ti picchiano perché ti amano troppo). Quindi, quelli educati e perbene per far capire quanto ci tengono al proprio lavoro, devono insultare qualcuno. Quindi, vale tutto?! Eh no. Minacce, urla, parolacce non valgono. Arroganza, presunzione, violenza verbale,non valgono. E allora mi viene in mente quando un “collega” mi lanciò una sedia.
E solo per aver espresso il mio parere. Fortunatamente il “caro collega” aveva sì un ego spropositato, ma anche una mira scarsissima. Mi ribellai… e nel tempo ho pagato le conseguenze anche di quello.

E ancora: “invece delle lacrime di coccodrillo, basterebbe portare rispetto. Perché siamo tutti UGUALI”. La domanda sorge spontanea: la Luzi non nomina mai Diaco ma, leggendo certi riferimenti, lo sfogo è rivolto a lui? C’è chi senza troppi giri di parole ha puntato il dito contro il conduttore, ma anche chi non ha creduto ad una sola parola del fatto. Il peso della rivelazione ha scatenato ovviamente il terremoto sui social e smosso qualcuno a ridimensionare una situazione evidentemente spiacevole.

Ad alzare la voce per primo è proprio il conduttore di Io e Te. Si attendeva una sua reazione a caldo e così è stato con un duro tweet di replica per attenuare il polverone:

Resisterò a questo schifoso linciaggio mediatico. Se qualcuno osa sostenere che avrei tirato una sedia ad una conduttrice con cui ho condiviso l’esperienza di Unomattina estate nel 2010, passo alle azioni legali. Ora basta.

Lo segue Maurizio Gianotti, autore di Io e Te  (dunque parliamo di una delle maestranze Rai a stretto contatto con il conduttore). Dal suo profilo facebook ha deciso di difendere Diaco ed ha tuonato contro “l’incredibile quantità di notizie esagerate che stanno uscendo sui social“.

Io lavoro con lui nel programma “Io e te” ma non sono solo uno degli autori del programma: sono un suo amico. Tra noi c’è un rapporto fraterno dove io, per ragioni anagrafiche (ahimé) sono il fratello maggiore.

In risposta al post scritto da Georgia Luzi replica:

Ho saputo che sui social si fa riferimento a un episodio che ha del mitologico: si parla di un conduttore che dieci anni fa avrebbe tirato una sedia addosso a una conduttrice. Sulla base delle date, il conduttore in questione sembrerebbe Pierluigi. Ebbene, nel periodo in questione (da quel che si è intuito dal post da cui è nato tutto questo) , precisamente nell’estate del 2010, Diaco conduceva Unomattina Estate.

Allora Gianotti era autore anche nella trasmissione del mattino di Rai 1. Prosegue smentendo categoricamente l’accaduto:

Di quell’esperienza ho un ricordo piacevole ma soprattutto non ho mai assistito a lanci di sedie o di altri oggetti. Non solo. Se una cosa del genere fosse accaduta in mia assenza, l’avrei saputo subito e come me l’avrebbero saputo capostruttura, produttore, dirigenti e direttori. Invece non è successo niente. Non so cosa pensare.

Aggiunge che la storia della sedia volante è dunque “una invenzione poco spiritosa” lamentando che “si sta perdendo il senso della misura e si sta veramente esagerando“.