Home Notizie The Handmaid’s Tale 4, Hulu fa slittare la quarta stagione al 2021

The Handmaid’s Tale 4, Hulu fa slittare la quarta stagione al 2021

Hulu ha annunciato che, a causa dell’emergenza sanitaria, The Handmaid’s Tale 4 (le cui riprese erano appena iniziate prima del lockdown) slitterà al 2021, per la sicurezza di cast e troupe

pubblicato 24 Giugno 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 00:21

Mentre alcuni set cercano lentamente di organizzarsi per riaprire nei prossimi mesi, c’è chi di fronte ai numerosi ostacoli e rischi di un futuro ancora incerto preferisce fermarsi ed attendere tempi migliori. Nelle settimane scorse era stata la produzione di American Horror Story 10 a fermarsi, oggi è la volta di The Handmaid’s Tale: la quarta stagione non arriverà prima del 2021, ovvero due anni dopo la terza.

L’annuncio arriva da Hulu, la piattaforma streaming che negli Stati Uniti distribuisce la serie tratta dal romanzo di Margaret Atwood (in Italia è un’esclusiva di TimVision). A differenza delle tv tradizionali, che devono riempire i propri palinsesti già da quest’autunno e quindi, per questo, stanno premendo per riaprire il prima possibile con le produzioni dei propri telefilm, una piattaforma streaming può permettersi tempi più lunghi -per quanto debba continuare a mantenere fresco ed attrattivo il proprio catalogo, ovviamente-.

Ecco che, quindi, Hulu preferisce aspettare e fare le cose con più calma, nonostante la quarta stagione di The Handmaid’s Tale, per “colpa” del finale della terza stagione e del suo cliffhanger, sia attesissima. Le motivazioni di questa decisione sono ovvie, ma soprattutto condivise dalla produzione della serie, che ha sede a Toronto.

E’ stata la stessa Elisabeth Moss, interprete principale dello show nonché produttrice esecutiva, a spiegare qualche giorno fa a Collider come abbia affrontato i mesi di lockdown da un punto di vista lavorativo, dopo che il set della quarta stagione, a sole due settimane dalla sua apertura, è stato chiuso:

“Con la produzione siamo stati in contatto ogni settimana. Un sacco di e-mail, di videochiamate, di conversazioni. Una delle cose migliori fatta dai nostri produttori principali è stata di contattare ogni singolo dipartimento, per capire quale fosse il loro lavoro quotidiano e di cosa avessero bisogno per essere al sicuro. Per noi produttori la questione è come lavorare ed essere al sicuro. Una serie tv non vale tanto quanto una vita umana. Tutti vogliono tornare al lavoro perché adorano quello che fanno, sono persone che devono mantenere le loro famiglie e loro stessi. I produttori hanno costituito un fondo per la nostra troupe, direttamente dalle nostre tasche, la stiamo sostenendo. Ma per tornare al lavoro bisogna essere al sicuro, e stiamo cercando di capire come. E’ un nuovo territorio, e siamo tutti sulla stessa barca”.