Home Simona Ventura Cielo che Sanremo: meno male che c’è X Factor. La Ventura: “volevo L’essenziale per Davide”. Aragozzini: “I Marta sui Tubi non meritano la categoria Big”

Cielo che Sanremo: meno male che c’è X Factor. La Ventura: “volevo L’essenziale per Davide”. Aragozzini: “I Marta sui Tubi non meritano la categoria Big”

A Cielo che Gol si è parlato di Sanremo, sottolineando il successo dei cantanti di X Factor, senza approfondire altri aspetti

pubblicato 17 Febbraio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 21:19

Sembrava partito con le buone intenzioni di fare un’analisi intelligente ed onesta, il blocco di “Cielo che Gol” di oggi dedicato al Festival di Sanremo. Invece, fatta eccezione per qualche momento interessante di cui vi renderemo conto, è stato tutto un tirare acqua al mulino Sky ed in particolare ad “X Factor”.

D’altra parte, ricorda Simona Ventura, dal talent show arrivano Ilaria Porceddu ed Antonio Maggio, proveniente dalle edizioni in onda sulla Rai, così come il vincitore Marco Mengoni, mentre Elio “lo consideriamo della famiglia di X Factor” in quanto giudice del programma. Il resto non sembra meritare particolare attenzione, fatta eccezione per la consegna dei premi “Cielo che palle” versione Sanremo, che non fanno altro che ribadire l’accusa di essere stato troppo radical chic lanciato già i giorni scorsi dai detrattori di questa edizione.

Sul binario di “X Factor” la conduttrice prosegue il commento del Festival, coadiuvata da Ornella Vanoni (reduce dall’imitazione di Virginia Raffaele a “Quelli che”, tanto da citarla senza però trovare l’appoggio della Ventura) ed Adriano Aragozzini, ricordando come il “suo” Davide sia stato scelto per interpretare Romeo in “Romeo e Giulietta”. Inoltre, giusto per accaparrarsi un minimo di merito e ribadire il proprio gusto musicale -da alcuni criticato-, svela un retroscena sulla canzone vincitrice del Festival:

“L’ho sentita a novembre, mi ero ingolosita, la volevo per Davide. Poi giustamente se l’è tenuta Mengoni, che l’ha scritta”.

Peccato per la Ventura, ma così è andata. L’analisi del Festival è quindi proseguita, mostrando come i due ospiti fosse divisi sul giudizio da dare. Alla Vanoni questa edizione è piaciuta:

“Era più semplice, mancavano gli orpelli, i salamelecchi, gli stranieri. Fazio e Littizzetto sono innovativi. L’idea delle due canzoni mi è sembrata buona. Stranamente soltanto Mengoni è riuscito a portare la canzone migliore che aveva. Chiara aveva un’altra canzone migliore, Annalisa anche.”

La cantante si dimostra pazza per Gualazzi, “troppo avanti per il pubblico italiano”, mentre Aragozzini, rivendicando le edizioni di Sanremo da lui curate (dal 1989 al 1991), non riesce proprio a mandare giù la kermesse di quest’anno, rivelandosi anche abbastanza offensivo verso i Marta sui Tubi i quali, checchè ne dica lui, di carriera sulle spalle ne hanno eccome:

“Non c’è più differenza tra Campioni e Giovani. La metà dei Campioni era sconosciuta: Marta sui Tubi perchè stava nella categoria Campioni?”

Non è Sanremo, e non è dibattito, senza polemica. E così, anche dalla Ventura si è parlato di Stefano e Federico, la coppia che dopo essere andata all’Ariston è partita per New York per sposarsi. Come avvenuto a “Quelli che”, viene ripresa la gag dei cartelli, fallendo però l’obiettivo di strappare qualche risata. Meglio parlare dell’omosessualità a Sanremo, con i due ospiti ancora divisi. Alla Vanoni l’idea è piaciuta:

“Penso che ci sia un’omofobia preoccupante. Il matrimonio gay è giustificato dal fatto che quando due persone vivono a lungo insieme, se uno viene a mancare l’altro ha dei diritti. Mentre se vai dal sindaco, come hanno fatto dei miei amici con il sindaco di Milano, è un’altra cosa. Io sono protestante evangelica, dovrei essere contro i matrimoni gay, ma penso che il mondo sia cambiato.”

Contrario Aragozzini, sia sulla questione gay che su quella di portare un tema del genere a Sanremo:

“A Sanremo non mi bisogna parlare di coppie, gay, dovremmo avere le migliori canzoni dell’anno, non dovremmo avere Crozza o la pubblicità delle coppie gay. A parte che io sono contro, ma mettiamo che fossi a favore, perchè parlarne a Sanremo?”

I due, infine, trovano un punto d’incontro nella satira di Maurizio Crozza. Il suo ingresso con l’imitazione di Berlusconi ha offuscato il resto della sua esibizione, e per la Vanoni questo è uno sbaglio non solo dei comici:

“E’ l’errore della sinistra, a furia di attaccare Berlusconi gli fanno pubblicità”.

E se Aragozzini contesta che “Bersani l’ha fatto solo per tre minuti”, la Ventura puntualizza che il comico “ha sbagliato l’entrata”. Ed a proposito di politica, una frecciatina della conduttrice va a Beppe Grillo, che ha rinunciato ad andare su Sky stasera. “E’ il solito”, ha commentato la Ventura, che non appena si è sentita dire dalla Vanoni della possibilità che Grillo possa andare da Mentana si è limitata ad un “Ecco”. Se Grillo avesse fatto “X Factor”, però…

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