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Palio di Siena 2020 cancellato: non ci sono le condizioni di sicurezza

Il Palio di siena si ferma per Coronavirus: impossibile garantire il distanziamento sociale.

pubblicato 14 Maggio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 01:56

“Il Palio è una festa di popolo e in questo momento, con queste condizioni non la si può vivere”

Così il Sindaco di Siena Luigi De Mossi ha ufficializzato la decisione di cancellare il Palio di Siena 2020. Annullati tutti e due gli appuntamenti col Palio, tradizionalmente fissati il 2 luglio e il 16 agosto (noto questo come il Palio dell’Assunta), dopo un iniziale tentativo di farli slittare di qualche settimana. La speranza era quella di poter correre  il 22 agosto e il 26 settembre, ma arrivati a metà maggio e con protocolli di sicurezza che chiedono spazi ampi tra le persone era tempo di affrontare la realtà: impossibile disputare il Palio garantendo il distanziamento sociale…

“Avevamo tenuto una porta aperta, pensando di rimandare la decisione, ma adesso era arrivato il momento di scegliere: la città e i senesi hanno bisogno di certezze”

ha aggiunto il sindaco, come si legge su Repubblica Firenze. Alla riunione che ha determinato la cancellazione delle carriere 2020 hanno partecipato il sindaco, i Priori delle 17 contrade, il decano e il vice decano dei capitani, oltre al magistrato delle contrade.

“E’ stata una decisione sofferta ma unanime. C’è stata la massima condivisione e c’è in tutti il massimo dispiacere”

riporta ancora il Primo Cittadino. È in effetti un evento straordinario per la città:  le uniche volte in cui il Palio non si è corso, almeno dal Novecento a oggi, risalgono alle due Guerre Mondiali, ovvero dal 1915 al 1918 e dal 1940 al 1944.

Viene meno così anche uno degli appuntamenti più seguiti della tv estiva: un rito, spesso lungo e teso, consumato tra contrade, fantini, cavalli allenati per anni per il percorso di Piazza del Campo, mossieri, scommesse, rivalità secolari. Un lutto per la città, un motivo di sollievo per gli animalisti che da anni combattono l’evento. Intanto quest’estate Rai 2 dovrà rinunciare a uno dei suoi ‘preserali’ più longevi: la prima registrazione del palio risale proprio al 1954, anno di nascita della programmazione regolare della Rai Tv.

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