Home Barbara D'Urso Caro Lucio Presta, ti ricordi quando la ‘tua’ Paola Perego doveva difendersi dall’accusa di essere la regina del trash come Barbara d’Urso oggi?

Caro Lucio Presta, ti ricordi quando la ‘tua’ Paola Perego doveva difendersi dall’accusa di essere la regina del trash come Barbara d’Urso oggi?

Il manager oggi attacca duramente Barbara d’Urso, ma qualche anno fa si trovava alle prese con la moglie e assistita accusata di essere la “regina del trash”

pubblicato 1 Aprile 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 03:44

Smettiamola di considerare la televisione come il peggiore dei mali: si parla, ci si confronta e anche se i toni a volte sono un po’ troppo coloriti, non facciamone un dramma. Ci hanno criticato in molti, eppure siamo stati riconfermati anche per il prossimo anno. In barba a tutte le critiche, noi ci saremo“. A dirlo non è Barbara d’Urso in risposta al duro attacco odierno di Lucio Presta (al quale va sinceramente riconosciuto il coraggio di essersi esposto), bensì Paola Perego. Le dichiarazioni dell’assistita (nonché moglie) di Presta, risalgono al febbraio del 2007. Intervistata da ‘Tu’, la conduttrice dell’allora Buona domenica si difendeva dall’accusa di essere “la regina del trash” (Claudio Lippi se andò polemicamente prendendo le distanze da una “televisione spazzatura fatta di parolacce e bestemmie allo scopo di fare audience“):

Ma ancora questa storia del trash? Il trash è volgarità gratuita, sono le bestemmie, il mostrare immagini crude e violente quando non servono a nulla.

La Perego rivendicava il fatto che nel suo programma ci fossero “accesi scambi di opinione“, o meglio “vivaci confronti, gli stessi che si fanno al bar o a una cena tra amici“.

A dicembre del 2008, intervistata dal quotidiano La Stampa, osservava che i “radical chic pretenderebbero che tutti facessero Quark” e citava Cesare Lanza, suo storico autore:

Come dice Cesare, esistono solo quattro riferimenti: l’editore, il pubblico, la legge e la nostra coscienza. Per fare tv – lo cito ancora – non serve l’autorizzazione dei salotti buoni, di un Gad Lerner o un Aldo Grasso.

Sarà un caso ma proprio Aldo Grasso sul Corriere della Sera ieri ha stroncato la d’Urso perlando di “ostentazione quanto meno fuori luogo” e di “recita stonata, inopportuna, esibizionistica” a proposito dell’Eterno riposo con Matteo Salvini. Cesare Lanza, ci leggi?

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