Home Daria Bignardi L’Era Glaciale – Morgan contro Facchinetti e a X Factor 4 solo come direttore artistico

L’Era Glaciale – Morgan contro Facchinetti e a X Factor 4 solo come direttore artistico

Non poteva scegliere peggio, Daria Bignardi, pescando Marco Castoldi, in arte Morgan, come ultimo intervistato nella sua Era Glaciale. Il giudice di X Factor è indisciplinato, fastidioso, anarchico senza genialità. Venticinque minuti dicendo un paio di cose sensate in tutto, dribblando le domande con la Bignardi che fa finta di divertirsi quando in realtà è

pubblicato 5 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:37


Non poteva scegliere peggio, Daria Bignardi, pescando Marco Castoldi, in arte Morgan, come ultimo intervistato nella sua Era Glaciale. Il giudice di X Factor è indisciplinato, fastidioso, anarchico senza genialità. Venticinque minuti dicendo un paio di cose sensate in tutto, dribblando le domande con la Bignardi che fa finta di divertirsi quando in realtà è costretta ad un ruolo da maestrina per tenerlo buono. Qualche mediocre strimpellamento al piano e qualche confusa citazione di Bruno Munari ed in mezzo qualche passaggio vagamente interessante, soprattutto sul suo futuro e sulla partecipazione ad X-Factor 4.

Non voglio stare sul piedistallo, voglio stare nello studio di registrazione, a me piace lavorare come un proletario, sono un artigiano della musica. Dopo tanti anni che studi una cosa, la fai molto bene, ti chiamano come consulente a livello nazionale, ma poi scopri che non vogliono questo, vogliono il ciuffo. Vorrei poter avere una voce più autorevole sulle faccende musicali, le scelte dei brani dovrebbero essere solo mie, senza interferenze. Invece tutti parlano, chiunque. Direttore artistico? Se mi fanno fare il direttore artistico rifaccio X-factor. Parliamone, non è un ricatto nazista. Per fortuna c’è tempo.

Morgan recupera un pizzico di lucidità quando spiega il perché, secondo lui, dei risultati non brillanti di X-Factor 3 dal punto di vista dell’auditel, “quest’anno la gente non ha sentito la mancanza di X-Factor, le due edizioni sono state troppo appiccicate, stavolta invece passerà del tempo per averne nostalgia ed averne tempo“, poi si esprime nel suo sport preferito, il “dare addosso a Facchinetti”.

Facchinetti dice che parlo a vanvera? Può essere, lui è un professionista, io non riuscirei a fare il presentatore che legge a paperetta le cose che gli scrivono, non è facile. Ci vogliono dei Facchinetti. Il mondo non sarebbe la stessa cosa, neanche musicalmente.

Morgan, in sintesi, vorrebbe “contare di più” per accettare di fare X-Factor 4, sarebbe una sorta di risarcimento al dover rinunciare al suo vero mestiere, inconciliabile come ritmi con un talent show:

Mi manca il mio “lavoro”, stare in studio, scrivere canzoni. Non farlo per tre anni è troppo, anche perché se lo facessi non ce la farei. Di notte scrivo i pezzi, di giorno a fare le prove, poi avrei “due occhi così” e allora registi, cameraman cominciano, perché sono maligni, “ma sei strafatto?”…ma quale strafatto, non tocco nemmeno un bicchierino di vino…

L’impressione è che alla fine resterà, a qualsiasi condizioni, in televisione. D’altra parte pur essendo un musicista “così bravo”, senza l’iniezione di popolarità “bassa” è facile immaginare dove sarebbero le sue non richieste antologie della musica italiana.

Daria BignardiMorgan