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Coronavirus, La7 lo affronta con Sindrome Cinese (e con il filosofo Galimberti)

Atlantide – Sindrome Cinese, Andrea Purgatori affronta il Coronavirus ‘con filosofia’ in prima serata su La7.

pubblicato 25 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 05:54

La7 continua a organizzare il proprio palinsesto intorno al Coronavirus e per la prima serata del mercoledì riserva una puntata di Atlantide dall’evocativo titolo di Sindrome Cinese, dall’omonimo film del 1979 con Jane Fonda e Michael Douglas.

“Il rischio pandemia e le nostre paure”

recita l’incipit del promo che annuncia la puntata in onda domani, 26 febbraio 2020, dalle 21.15 su La7. Si parla del panico, della razzia nei supermercati, di fake news, di sciacalli, ma non se ne parla con una truppa di infettivologi e virologi – oggi nuove star tv – bensì con il filosofo Umberto Galimberti.

Nel corso della puntata, inoltre, si racconterà la storia di Stefano Marongiu, l’infermiere italiano che nel 2015 contrasse l’Ebola in Africa e che oggi assiste i malati all’ospedale Spallanzani di Roma, uno dei centri nevralgici della ‘lotta’ al virus in Italia. Altro momento della serata un reportage sulla Cina piegata dal Coronavirus, con documenti e testimonianze sulla situazione di un Paese principale focolaio di un’epidemia di cui si cercano ancora le origini e che al momento conta 77.660 casi conclamati, 27.624 completamente guariti e 2.663 morti.

La scelta del titolo di questa puntata di Atlantide dedicata al Coronavirus, ovvero Sindrome Cinese, rimanda immediatamente a quella scelta di palinsesto che ormai risale a inizio febbraio, quando l’attenzione era più rivolta a Sanremo – prossimo all’inizio – che all’Amuchina: La7, infatti, inaugurò il mese di Febbraio con il film Virus Letale nella prima serata del sabato sera.

Una scelta che già all’epoca – e sembra un periodo lontanissimo – mise l’accento su come La7 avesse intenzione di seguire il filone virale, diventato il protagonista di ogni spazio informativo: si va dal racconto puntuale e circostanziato di Alessandra Sardoni in Omnibus a quello ben più impressionistico e retorico di Tiziana Panella a Tagadà (provare per credere alcuni interventi di Paolo Crepet (?!)), passando per il nuovo spazio dedicato nel preserale della rete con Zona Rossa di Gaia Tortora e per i vari stili di approfondimento nel prime time, da PiazzaPulita a DiMartedì per arrivare a Non è l’Arena. Il punto non è (solo) quanto coprire l’attualità, ma soprattutto come. E questa è un’altra storia.

 

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