Home Nove Lo strano caso di Fake. Tre denominazioni diverse per un programma di soli sessanta minuti

Lo strano caso di Fake. Tre denominazioni diverse per un programma di soli sessanta minuti

Il programma Fake in onda su Nove dura sessanta minuti ma è suddiviso addirittura in tre parti, grazie alla creazione di un’anteprima e di un blocco denominato ‘extra’. L’escamotage serve a tenere fuori dal conteggio due lunghi blocchi pubblicitari che influirebbero negativamente sulla media d’ascolto generale

pubblicato 20 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 06:16

Come ti suddivido un programma. Nel tempo del mega-potere dell’Auditel, la pratica delle trasmissioni ‘spezzatino’ non rappresenta più una novità. Gli esempi si sprecano e sempre meno prodotti risultano esenti dalla moda dello scorporo.

Tra le stranezze offerte dal piccolo schermo ce n’è però una che merita una particolare menzione: Fake, la fabbrica delle notizie, infatti, gode addirittura di una suddivisione in tre parti. Nulla di strano, se non fosse che l’approfondimento condotto da Valentina Petrini su Nove dura ‘appena’ sessanta minuti.

L’escamotage è semplice e consente di ‘scaricare’ ben due blocchi pubblicitari che, come tutti sanno, causano un comprensibile calo della curva. In questo modo, si comincia con una breve ‘anteprima’ utile ad introdurre i temi di puntata ma soprattutto a liberarsi di una invadente pausa pubblicitaria. Lo stesso copione va quindi in scena in coda, quando l’altra sequenza di spot viene isolata grazie ad una nuova denominazione del programma, che diventa improvvisamente ‘extra’.

Così facendo, il dato ufficiale del talk è libero da ‘zavorre’ che potrebbero abbassarne la media generale.

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