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Filippo Timi a Blogo: “Skianto per me vuol dire stupore” (video)

Intervista a Filippo Timi. L’attore debutta su Rai3 con un one man show.

pubblicato 12 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 06:42

Filippo Timi debutta in televisione con un one man show. In onda giovedì 13 e 20 febbraio su Rai3, l’attore rilegge due pietre miliari della storia della tv italiana: il Festival di Sanremo e i grandi show del sabato sera degli anni 80. Skianto è il titolo dello show prodotto dalla terza rete in collaborazione con Ballandi.

Un one man show per Filippo Timi. Com’è nata l’idea?

“L’idea di questo one man show nasce da un incontro. Ma qualsiasi idea, secondo me, nasce da un incontro. L’incontro è stato con l’allora direttore di Rai3, dopo una rappresentazione di un mio spettacolo, è venuto a chiedermi di provare a scrivere qualcosa per Rai3. In quel periodo avevo cominciato a rilavorare sullo spettacolo Skianto e quindi è nato spontaneo l’idea di trasformare quell’argomento, e quel titolo, in uno show televisivo. Il titolo, Skianto, per me vuol dire stupore. In primis è stato uno stupore provare a scrivere qualcosa per Rai 3, perché appunto è la prima volta”.

Come cambierà Skianto rispetto allo spettacolo teatrale?

“Skianto è nato dallo spettacolo che porto in teatro. Dello spettacolo abbiamo preso soprattutto il concept, traducendolo in un omaggio televisivo. Una puntata sarà dedicata a Sanremo 67, la seconda prenderà spunto da Fantastico Show”.

L’ex direttore Coletta aveva detto: “Con lui rideremo molto nella parodia e nello stupidario di un linguaggio nuovo per la televisione”. In che senso?

“Skianto è la prima cosa che scrivo per la televisione. Questo mi ha dato la possibilità di sperimentare. Non avendolo mai fatto prima, tutto è stato nuovo. Non mi sono fatto problemi nell’abbinare monologhi surreali, citazioni molto colte, giocare a un grottesco, prendere in giro Kendy Kendy ma poi soffrire per lei. E’ come se in questi due show il linguaggio segua uno stupore che è lo stupore di qualcuno che non ha mai fatto prima qualcosa. E’ come quando vai nell’altalena per la prima volta. E’ uno stupore. Queste due puntate è come andare sull’altalena per la prima volta”.

Nel 2016 avevi dichiarato: “Io guardo molto la tv ma sono un po’ snob perché in tv ti propongono cose buone, ma non c’è il tempo per farle bene”. Cosa ti ha fatto cambiare idea?

“Mi ha fatto cambiare idea il fatto che invece stavolta ho avuto il tempo di scrivere. Queste due puntate arrivano dopo una gestazione di nove mesi di scrittura, più due mesi di prove, e poi siamo andati in studio. Queste due puntate arrivano da un percorso teatrale. per anni ho avuto la possibilità di interpretare un ruolo e studiare. Essendo anche io autore, mi sono preso il tempo per approfondire”.

Ci racconti dell’omaggio a Fred Buscaglione?

“Fred Buscaglione è un idolo. Credo che mia mamma fosse fan, tant’è che in terza o quarta elementare a carnevale mi vestì da lui. Da sempre ascolto le sue canzoni e devo ammettere che sono incredibili. Ogni volta trovo una grazia nel suo raccontare quel mondo. Quello che mi affascina di Fred Buscaglione è il suo aspetto attoriale. E’ un interprete a tutto tondo. Non canta soltanto, interpreta come un attore interpreta un ruolo. Mi affascina prorpio quest’unione, tra un grandissimo cantante e un grande attore”.