Home Festival di Sanremo Sanremo, Andrea Scanzi: “Taglio di Roger Waters passato sotto silenzio. Hanno preferito celebrare Achille Lauro”

Sanremo, Andrea Scanzi: “Taglio di Roger Waters passato sotto silenzio. Hanno preferito celebrare Achille Lauro”

Andrea Scanzi critica la decisione di tagliare il video di Roger Waters da Sanremo: “Hanno preferito celebrare Achille Lauro. Quest’anno non c’è stato nulla di politico, si sono tenuti tutti a debita distanza”

pubblicato 11 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 06:47

Sanremo ha la capacità di concentrare fatti ed emozioni, rendendo lontanissime polemiche risalenti ad appena una settimana prima. Tra la lite Fiorello-Ferro, la clamorosa squalifica di Morgan e Bugo e la celebrazione della vittoria di Diodato, ci si era quasi scordati del caso riguardante Roger Waters, cofondatore dei Pink Floyd protagonista di un videomessaggio che avrebbe dovuto introdurre martedì sera il monologo di Rula Jebreal.

A rispolverare la memoria degli spettatori ci ha però pensato Andrea Scanzi, che ha aspramente criticato la decisione di cancellare un momento originariamente previsto in scaletta.

È passato sotto silenzio il fatto che la Rai seraficamente si sia permessa di non mandare in onda un videomessaggio di Roger Waters, uno dei più grandi artisti viventi”, ha detto il giornalista a Otto e mezzo. “L’idea che la più grande rassegna musicale italiana preferisca celebrare Achille Lauro piuttosto che dare spazio anche solo per tre minuti a Waters mi sembra un segnale emblematico e non edificante”.

Scanzi va quindi alla ricerca dei motivi del taglio:

“Waters è molto politicizzato ed è filo-palestinese. Non mi è sembrata una grande mossa perché Waters non è che si muova così facilmente a livello gratuito; aver regalato un video e non mandarlo in onda sa un po’ di provincialismo”.

Scanzi ha pertanto lamentato la mancanza di messaggi politici, nelle canzoni e non. “Quest’anno non c’è stato nulla di politico, si sono tenuti tutti a debita distanza. Lo stesso Benigni che si trasforma da comico di rottura, urticante, spigoloso ma geniale a divulgatore ecumenico, ci fa capire molto. È stato bravo Amadeus, un buon padrone di casa, sicuramente Fiorello ha aiutato. Al di là di Diodato e altri due-tre brani il livello è stato basso”.

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