Home Festival di Sanremo Sanremo 2020, Quelli che il calcio scherza sul monologo di Diletta Leotta (con tanto di nonna) – Video

Sanremo 2020, Quelli che il calcio scherza sul monologo di Diletta Leotta (con tanto di nonna) – Video

A Quelli che il calcio Brenda Lodigiani fa la parodia del monologo di Sanremo di Diletta Leotta, scherzano sulla bellezza e sulla presenza della nonna tra il pubblico

pubblicato 9 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 06:51

“La bellezza capita”: una frase, quella che ha dato l’incipit all’ormai celebre monologo sanremese di Diletta Leotta, che è stata al centro di battute via social per praticamente tutta la settimana. A rincarare la dose sul concetto di bellezza che capita e sui dubbi di qualche ritocchino che potrebbe avere dato una mano ci ha pensato Brenda Lodigiani in Quelli che il calcio.

Anche quest’anno, l’attrice prende una delle sue imitazioni per cavalcare l’onda del Festival e dei suoi protagonisti (nell’edizione 2019 toccò ad Arisa). La giornalista sportiva torna così nel programma condotto da Luca e Paolo e Mia Ceran per ripetere il monologo su cui sopra, il cui video lo potete vedere in apertura.

Così, tra pose improbabili e cercate per mettersi in mostra, la Leotta by Lodigiani non ci gira troppo intorno e va dritta al punto: “Io lo so”, dice rivolgendosi alla Ceran, “che ti stai domandando qual è il mio segreto di bellezza. Non ti preoccupare, dopo ti dò l’indirizzo”.

Un ruolo cruciale nel monologo -quello vero- ce l’ha avuto la nonna di Diletta Leotta, la signora Elena: la versione del contenitore domenicale di Raidue la trasforma in nonna Rosalia, la cui età non sembra proprio coincidere con il suo aspetto.

“Pensate che nonna da giovane è stata un’eroica combattente”, la presenta la Leotta/Lodigiani. “In alta montagna, contro le doppie punta, contro le bucce d’arancia. Al freddo, sotto lo zero, per la criosauna, o sotto il torrido caldo per le docce solari”.

Immancabile anche l’esperimento del morphing sul suo viso a seconda degli anni che avanzano. Il risultato, però, trasforma la Leotta nella Ceran. Il resto del monologo e sulla bellezza del tempo che passa finisce così in secondo piano: se l’imitazione fino all’anno scorso si concentrava sull’impostazione quasi robotica della Leotta nel parlare, ora l’attenzione si è spostata su altro.

Festival di SanremoQuelli che il calcio