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Sanremo 2020, Roberto Benigni nel Cantico dei cantici: “La vetta della poesia di tutti i tempi”

L’attore toscano torna sul palco di Sanremo dopo 9 anni d’assenza.

pubblicato 6 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 07:07

L’ingresso di Roberto Benigni, imprevedibile quanto l’attore: 9 anni fa in sella ad un cavallo, quest’anno – nuovamente in grande stile – dal red carpet esterno al teatro Ariston con la banda che intona il celebre ‘pinzimonio’ sigla-marchio cucito addosso all’Artista. Il pubblico lo acclama, scambia qualche battuta con Amadeus parlando delle sue ospitate a Sanremo: quella del 2002 (‘quando ho toccato “I soliti ignoti” di Pippo Baudo”) e del 2011 in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

Si complimenta con Amadeus per gli ottimi risultati d’ascolto e pensa al tempo che passa, che sta al passo delle nuove tecnologie e ne fa una disamina con una strizzata d’occhio alla satira attuale con un riferimento velato (ma non troppo):

Ora si vota via telefono, via app, via sito. Ora dovete sapere che c’è anche una nuova tecnica di votazione: tramite il citofono! Basta che voi citofonate e dite: “Ci hanno detto che qui si canta, è così?

Stasera Benigni porta sul palco Il cantico dei cantici (il testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana)

Esalta l’amore fisico. il più semplice intreccio di parole che possa esistere. La vetta della poesia di tutti i tempi, è la prima canzone scritta nella storia dell’umanità. E’ il libro del desiderio, anche quello di fare all’amore. Io mi spoglierei qua davanti a tutti in diretta a Sanremo per fare all’amore, anche voi dell’orchestra diretti dal maestro Beppe Vessicchio. Quando l’ho letta ho detto: devo assolutamente condividerla.

Di seguito un frammento de Il canto dei cantici recitato sul palco dell’Ariston.

Sanremo 2020, Roberto Benigni ospite

Roberto Benigni sarà uno degli ospiti che saliranno sul palco del Teatro Ariston di Sanremo insieme ad Amadeus, conduttore della 70esima edizione del Festival di Sanremo che andrà in onda su Rai 1, in prima serata, dal 4 all’8 febbraio 2020. Sarà presente durante la terza serata. La sua ospitata era stata vociferata alla fine del 2019 e confermata a metà dicembre durante una puntata di Che tempo che fa.

Si tratta della quinta volta per l’attore sul palco dell’Ariston nel ruolo di ospite. Precedentemente è stato sul palco dell’Ariston da conduttore nel 1980, nel 1983, nel 2002, nel 2009 e nel 2011.

Conosciamolo meglio.

Il suo vero nome è Roberto Remigio Benigni, è nato a Manciano la Misericordia che si trova in una frazione di Castiglion Fiorentino (Arezzo) il 27 ottobre 1952. Ha 67 anni (nel 2020 saranno 68). E’ figlio di contadini: Luigi Benigni e Isolina Papini, i suoi genitori sono venuti a mancare nel 2004.

Ha tre sorelle: Bruna, Albertina e Anna. Ha vissuto a Prato dal 1958.

E’ attore, comico, sceneggiatore e regista. L’ironia dissacrante e la professionalità sono i suoi talloni d’achille. E’ conosciuto in Italia e nel mondo per le sue doti artistiche e per la sua allegria.

Si è iscritto in un seminario fiorentino e successivamente studia all’istituto tecnico commerciale dove si diploma come ragioniere. Le sue passioni sono la musica ma soprattutto il teatro e il cinema. Debutta giovane nel 1971 al teatro Metastasio di Prato per lo spettacolo Il re nud0 di Evgenij L’vovič Švarc e diretto da Paolo Magelli. Da quel momento per Benigni si aprono le porte della recitazione con molteplici spettacoli nelle piazze e nei teatri della penisola.

Collabora con Giuseppe Bertolucci che lo porta sul grande schermo nel 1977 grazie al film Berlinguer ti voglio bene.Tra i suoi film più famosi ricordiamo La luna, il Pap’occhio (regia di Renzo Arbore), Non ci resta che piangere (con Massimo Troisi), Johnny Stecchino, Il mostro, La tigre e la neve e, soprattutto, La vita è bella, film che gli valse non solo le due candidature agli oscar a miglior regista e miglior sceneggiatura originale ma anche l’ambito premio come miglior attore protagonista così come ai BAFTA. Per la cronaca il film vinse l’oscar per la miglior colonna sonora a Nicola Piovani e quello come miglior film straniero, altrettanti riconoscimenti al Festival di Cannes e al David di Donatello, al Nastro d’argento, il Globo d’oro e il Premio Cèsar.

A Benigni sono state date numerose onorificenze, la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte, è Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, ha diverse Lauree Honoris Causa in Filosofia, lettere, legge, lingua e letteratura Italiana, Psicologia, Filologia moderna e Arti della comunicazione.

Nel 1983 conosce Nicoletta Braschi, diventa sua moglie il 26 dicembre 1991.

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