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Fiorello: “Torno con Viva Asiago 10 dal 17 febbraio. Auditel nuoce a qualità programmi tv”

Lo showman conferma la sua presenza a Sanremo 2020 ed elogia Amadeus: “Una bella persona, generoso”

pubblicato 30 Dicembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 09:25

Dal 17 febbraio torno a fare Viva Asiago 10! su RaiPlay. È lo spirito di Edicola Fiore con un registro diverso. Lì c’erano gli avventori del bar, qui ci sono dei professionisti: Fabrizio Biggio, Mauro Casciari, Danti, Phaim Bhuiyan (il regista e attore di Bangla)“. Ad annunciarlo è Rosario Fiorello in un’intervista al Corriere della Sera. È stata l’occasione anche per fare il bilancio del suo Viva RaiPlay!, andato in onda per 23 puntate:

Io mi darei sempre 2, non sono un tipo facile. Però so una cosa: è stata l’esperienza più bella della mia carriera. E adesso che è finita mi dico da solo che sono stato scemo ad accettare. Sono tremendamente pigro, sono un figlio del divano. Già fare 4 puntate su Rai1 una volta alla settimana per me era uno sforzo incredibile. È andata a finire che ho cucinato 3 puntate a settimana, di fila per giunta. Eravamo partiti da 50 minuti e siamo arrivati a 1 ora e 40. Per non farmi mancare niente ho proposto pure la striscia mattutina di Viva Asiago 10! Un deficiente proprio. (…) È stata una spinta a cambiare, i tempi erano serrati, era tutto più veloce. È più bello avere meno tempo, ma fare più cose, tanti momenti di spettacolo che si possono tagliare in piccoli contributi da far girare sul web.

Fiorello, convinto che “la preoccupazione per l’Auditel nuoce tantissimo alla qualità di un programma perché a volte fai delle scelte artistiche pensando solo agli ascolti“, ha confermato che ci sarà a Sanremo condotto a febbraio prossimo dal suo amico Amadeus:

Amadeus è buono, buono, buono. Una bella persona, generosa. Se avessi fatto io Sanremo me ne sarei andato in un eremo; lui no, bello tranquillo ha fatto Sanremo giovani e Telethon, sarà in onda a Capodanno, continua a condurre i Soliti Ignoti, e poi andrà al Festival. È un grande professionista; ai tempi di Deejay era il solo di noi su cui Claudio Cecchetto potesse fare affidamento: il programma lo portava sempre a casa. Se lo dava in mano a me o a Jovanotti, capirai… io stavo fisso in discoteca a Ibiza.