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Propaganda Live, Zoro come Vianello. Il conduttore congeda gli Editors: “Noi andiamo avanti”

A Propaganda Live Diego Bianchi saluta frettolosamente gli Editors dopo l’esibizione. Il gruppo resta sul palco e il conduttore il congeda: “Noi andiamo avanti”. Poi ironizza: “Non avrei mai voluto, l’anno prossimo facciamo i palchi che si girano”. Il precedente di Vianello con Madonna

pubblicato 7 Dicembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 10:21

Diego Bianchi come Raimondo Vianello. Un paragone azzardato, apparentemente strampalato, ma che trova il suo senso se si considera il curioso fuori programma andato in scena venerdì sera a Propaganda Live (qui il video).

Nel programma di La7 si sono esibiti gli Editors, che hanno proposto dal vivo una versione acustica di ‘Munich’. Una performance annunciata con grande anticipo sui social e che ha, come facilmente prevedibile, appassionato i fan della band.

Il gruppo si è sistemato nella postazione della Propaganda Orchestra ma, una volta terminata la canzone, sperava di essere coinvolto dal conduttore che, al contrario, li ha congedati limitandosi a ricordare al pubblico i concerti di Roma e Milano del prossimo febbraio.

Io vado avanti, ok…”, ha esclamato Zoro, facendo tornare immediatamente alla mente le parole di Raimondo Vianello al Festival di Sanremo del 1998, quando liquidò Madonna con un laconico “dobbiamo andare avanti”.

Vianello, a differenza di Bianchi, non parlava inglese. Questo non ha tuttavia mutato di troppo lo scenario, con il padrone di casa intenzionato a lanciare subito il lungo servizio dedicato al comizio di Matteo Salvini a  Castelnovo ne’ Monti, svolto a pochi metri di distanza da una manifestazione delle ‘sardine’.

Avere gli Editors come pubblico è una grande cosa – ha detto un imbarazzato Bianchi – se volete rimanere, per me non c’è problema”. A quel punto però gli Editors si sono alzati e se ne sono andati.

Anche ‘sta figura l’ho fatta – ha ironizzato Zoro – mandare via gli Editors così, non avrei mai voluto. Il prossimo anno possiamo fare i palchi che si girano, come al Primo Maggio?”.

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