Home Notizie Giorgianni (produttrice Anele) a Blogo: “Per la Rai ora la docufiction su Nilde Iotti, poi film su Carla Fracci”

Giorgianni (produttrice Anele) a Blogo: “Per la Rai ora la docufiction su Nilde Iotti, poi film su Carla Fracci”

La produttrice: “Perché in un film o in una fiction italiana non viene mai rappresentata una donna del sud che faccia l’imprenditore?”

pubblicato 3 Dicembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 10:30

Con Anele sto mandando avanti una linea editoriale che racconta le grandi storie al femminile del Paese, quelle che possono essere d’esempio per le nuove generazioni. Raccontare oggi Nilde Iotti è molto importante. Il direttore di Rai Fiction Andreatta ha accettato subito la mia proposta. Con il nostro consulente Giuseppe Vacca, siamo stati molto attenti ai dettagli storici, anche se noi raccontiamo principalmente la donna nei passaggi politici affrontati, fino all’elezione a Presidente della Camera“. Così la produttrice Gloria Giorgianni della società Anele racconta ai microfoni di Blogo la genesi della docufiction Storia di Nilde dedicata alla figura di Nilde Iotti. A interpretare la prima donna nella storia d’Italia ad essere eletta presidente della Camera dei deputati Anna Foglietta.

Quanto viene raccontato della storia d’amore con Palmiro Togliatti (interpretato da Francesco Colella)?

Ci siamo entrati dentro. È anche un segnale politico della storia di Nilde Iotti, che ha dovuto sopportare molte cose. Mesi fa parlavo con un giornalista colto, ancora convinto che la Iotti abbia fatto carriera politica in quanto amante di Togliatti. È falso! Il loro è stato un amore vero. La Iotti ha dovuto, più di lui, caricarsi il peso della relazione. Che non era solo un fatto privato, ma anche politico, sociale e culturale. Anche questo le ha permesso di essere molto credibile e di essere il simbolo di alcune battaglie che oggi ci danno diritto di scegliere.

Il linguaggio della docufiction è una vostra idea o della Rai?

Era la mia proposta a Rai Fiction, perché abbina due linguaggi diversi e dà ricchezza visiva. Il giusto strumento per raccontare Nilde Iotti. La docufiction aiuta anche a fare passaggi narrativi fluidi e veloci. Anche se non direi che sia una scelta facile, perché qui avevamo una biografia molto ampia e abbiamo dovuto mettere a punto le cuciture. Noi ci siamo fermati all’elezione, ma la Iotti ha fatto cose importanti anche durante la Presidenza della Camera.

La scelta di Anna Foglietta per interpretare Nilde Iotti.

Nasce da una intuizione di Tinni Andreatta, condivisa subito da me. Rispetto alla Iotti, Anna ha una fisicità diversa, abbiamo dovuto fare un grande lavoro con il trucco – anche se ero terrorizzata dal fare una cosa un po’ bagaglinesca. Anna è stata bravissima ad aiutare con la postura, col modo di muoversi e di parlare. L’ho vista sempre concentrata sul set, dove c’è stata tanta sintonia.

Qual è la situazione del racconto televisivo delle storie al femminile? C’è ancora troppo poco spazio?

La situazione è un po’ cambiata, anche se non è ancora equilibrata. Perché in un film o in una fiction italiana non viene mai rappresentata una donna del sud che faccia l’imprenditrice? Eppure esistono, io sono siciliana e faccio l’imprenditrice. Se continuiamo a fare racconti di tipi e di stereotipi è molto dannoso… non funziona. E questo vale sia per il Sud, sia per le donne. Va fatto il racconto di storie vere; manca la rappresentazione vera, con i lati positivi e negativi, di personaggi femminili forti, liberi, indipendenti, tenaci, che possano dare un messaggio alle nuove generazioni.

Dopo Nilde Iotti, cosa ci sarà per Anele?

Stiamo lavorando con Rai Fiction ad un film tv su Carla Fracci, tra qualche giorno mi arriverà la sceneggiatura. Una donna con una forte determinazione, che unisce talento e forza. Una donna diventata una eccellenza nel mondo partendo da origini molto umili, che ha scelto di avere un figlio e una famiglia. Stiamo lavorandoci con lei e con il marito, tra di loro c’è una sintonia di affetto e di arte.

Per il ruolo della Fracci avete già scelto l’attrice?

No, è difficilissima trovarla. Innanzitutto deve saper ballare bene. Sicuramente abbiamo individuato il range anagrafico, 19-34 anni, ma serve una fisicità specifica, non troppo alte e non troppo formose. Ma a me piace sempre partire prima dalla scrittura. Con una sceneggiatura ben scritta, l’attrice si troverà senz’altro.