Home Il collegio Il Collegio 4, Maggy Gioia insultata sui social (e non si può far finta di nulla)

Il Collegio 4, Maggy Gioia insultata sui social (e non si può far finta di nulla)

Il Collegio è appena iniziato e si registrano subito attacchi violenti sui social ai danni della migliore della classe.

pubblicato 23 Ottobre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 12:22

Maggy Gioia ha 15 anni, ha scelto di non partecipare alla vandalizzazione della propria aula nella seconda notte di permanenza nella scuola e ha ricevuto le lodi del preside, che l’ha anche nominata Migliore della prima settimana di scuola: è bastato questo alla giovane protagonista de Il Collegio per diventare bersaglio degli haters sui social nelle ore immediatamente successive alla messa in onda della prima puntata.

Maggy è stata costretta a bloccare i commenti su Instagram per far sparire le offese, gli auguri per una immediata morte o per un cancro fulminante e gli attacchi gratuiti su aspetto fisico e ‘qualità’ varie, apparentemente infinitesimali di fronte alle minacce che decine di utenti hanno scritto a commento dei suoi post.

Non certo un comportamento inedito per i social (e non per questo accettabile, ovviamente) che non conoscono differenza di sesso, età e provenienza sociale quando si tratta di attaccare: questo caso, però, colpisce particolarmente perché l’oggetto dell’odio è una ragazzina. A vedere le anticipazioni della seconda puntata, inoltre, sembra facile immaginare che il prossimo bersaglio possa essere Mario Tricca, quindicenne assediato da un’ansia che sa raccontare con la maturità di un adulto, che ha cercato di smarcarsi dalla ‘geniale’ iniziativa dei suoi compagni e che nella prossima puntata sarà oggetto dell’ostilità dei compagni, pronti ad accusarlo per il ‘tradimento’ consumato ai danni del ‘gruppo’.

La reazione social di fronte al comportamento maturo e saggio di Maggy (‘la secchiona’ per quelli che si fanno forti del gruppo) è l’ennesima manifestazione di un problema serio ed evidenzia sempre più la necessità di un’educazione all’audiovisivo, ancor prima che al digitale, per adulti e ragazzi: la mancata percezione/consapevolezza della differenza tra reale e televisivo, tra vita e scrittura autoriale, ma anche tra giusto e sbagliato in senso più lato, è ormai un’emergenza. Preferisco pensare che la scelta di mettere a soqquadro la classe di notte o di fuggire per evitare il taglio di capelli, pensando di farla franca avendo sempre le telecamere e i microfoni al seguito of course, sia frutto di un (legittimo) suggerimento autoriale e non una spontanea iniziativa dei collegiali, che reputo perfettamente capaci di intendere e di volere, oltre che dotati di vivace intelligenza. Non vorrei doverne dubitare. Su chi non sa leggere la differenza tra tv e realtà e ha meno di 80 anni invece non ho dubbi.

Il Collegio, dopo le minacce a Meggy Gioia si farà qualcosa?

Il Collegio, intanto, ha registrato con la sua prima puntata un vero e proprio record di ascolti, soprattutto sulle fasce più giovani, con 2,4 milioni di telespettatori e uno share del 10.7% che rendono questa prima puntata della quarta stagione il miglior risultato per il programma di Rai2 realizzato in collaborazione con Magnolia – Banijay Group,. Nel dettaglio, il debutto ha registrato uno share del 37,7% nel target 8-14 anni, con punte del 45,2% tra le ragazzine, e del 35,1% tra i 15 e i 19 anni, come precisa l’entusiasta comunicato sugli ascolti diffuso questa mattina.

Grandi ascolti e, a mio avviso, anche grandi responsabilità, tanto più che si maneggia materiale estremamente delicato come dei minorenni, peraltro già molto attivi (e quindi esposti) sui social – elemento che di certo non dispiace per l’engagement del programma -, che vuole raccontare uno spaccato dell’adolescenza di oggi, mette in gioco (ed è il caso di dirlo) la scuola e il suo (presunto) rigore televisivo e punta su valori da rispettare e azioni esemplari ed educative. In più siamo in casa Rai, che qualche responsabilità in più ce l’ha per funzione, per storia, per ruolo sociale e culturale nel panorama mediatico italiano. Il caso di Meggy è senza dubbio pericoloso e chiede una qualche risposta. Non basta chiamare in causa l’autorizzazione dei genitori e l’assunzione di responsabilità a fronte di un programma ormai arrivato alla quarta edizione: oltre che educare i ragazzi nel Collegio, questa può essere un’opportunità per qualche iniziativa mirata al bullismo/violenza social. Ci si può pensare.

 

Screenshot per gentile concessione di Federico Ursitti Colavecchi. 

Il collegio