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No, non è la BBC: la conferenza stampa del 25 settembre 2019

La conferenza stampa di No, non è la BBC.

pubblicato 25 Settembre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:46

  • 12:25

    Inizio conferenza. Carlo Freccero: “Vi leggo una cosa che ho scritto per Gianni Boncompagni quando è venuto a mancare anche se per me è ancora qui. Vi leggo questa cosa e ci tengo moltissimo, è un pezzo sulla filosofia di Boncompagni. Poi, ci sarà Renzo che parlerà della creatività di Boncompagni che sarà presente nel “film” che ha fatto Renzo. Vi leggo questa cosa: “Non è casuale che una canzone di Gianni Boncompagni, A far l’amore comincia tu, sia diventata colonna sonora de La Grande Bellezza di Sorrentino… Boncompagni era un teorica della tv come vuoto che doveva essere colmato dalla bellezza, la bellezza dei testi naif, la bellezza visiva… Ho sempre pensato che Boncompagni sia stato un utopista della bellezza. Boncompagni era soprattutto uno scenografo. Boncompagni odiava i format, ho lavorato con lui in tante occasioni e lui, ogni programma, lo costruiva all’interno di una scenografia… E’ stato così per Crociere, è stato così per Macao… Macao è stato uno dei suoi prodotti più geniali, Macao ha fatto scuola, a Macao è nata tutta la nuova comicità. Ero fan di Boncompagni prima di conoscerlo. Boncompagni anticipò la tv commerciale… Grazie Gianni”.

  • 12:45

    Renzo Arbore: “Tra le cose che accadono nella vita, ci sono cose che non pensavo di poter vivere come stare qui adesso, tra Carlo Freccero e la figlia di Gianni Boncompagni, Barbara, che ho visto nascere… Sono cose che mi turbano anche un po’… Io e Gianni abbiamo inventato tante cose. La sua personalità ha compensato tante cose in me. Mi ha aiutato a vincere la timidezza. Gianni, come si dice a Napoli, era “scetato”: lui odiava il banale, faceva battute molto anticonvenzionali. Riguardando questo programma, che andrà in onda alle 9 precise, domani sera, ho imparato altre cose da Gianni come il suo senso estetico. Gianni è partito dalla fotografia e quando è diventato regista, ha rivoluzionato il modo di fare la regia televisiva. Pronto, Raffaella? fu una rivoluzione da non sottovalutare: il volto di Raffaella Carrà divenne il volto degli italiani, il volto di una familiare. Questo programma racconta Gianni Boncompagni anche dal punto di vista sentimentale. Gianni non prendeva tante cose sul serio. Gianni capì che bisognava tornare alla risata. Il programma si intitola No, non è la BBC – Long Size Version: dovevamo fare 2 serate ma non siamo riusciti a trovare le collocazioni. E allora abbiamo deciso di fare un lungo evento. Io e Gianni, insieme, abbiamo inventato cose che, oggi, è bene chiarire. Quando nacque Bandiera Gialla, nel ’64, nacque la musica e il costume beat che, ancora oggi, chiamano beat generation. L’essere “beat” era la rivoluzione che Gianni voleva. Eravamo soli perché, alla radio, non c’erano i dj, non c’erano le radio private, non c’era la concorrenza… Ma Gianni era deciso e chiese ai direttori di nominarci disk jockey. A Gianni, la Rai deve anche l’aggiornamento tecnologico. Gianni, in tv, fece un lavoro esteticamente originale e inedito. A Gianni piaceva la bellezza, la giovinezza, la spigliatezza… Gianni inventò una formula che lui chiamava il vuoto ma c’erano le canzoncine, l’allegria, la tv come distrazione, la tv come passatempo… Gianni è stato un inventore di televisione. Per quanto riguarda Alto Gradimento, l’idea era quello di fare un programma di musica e puttanate! Iniziammo con molte difficoltà e invece diventò un cult, fu un prototipo copiato da tutti. Grazie a Gianni”.

  • 12:55

    Viene trasmessa una clip tratta da No, non è la BBC. Arbore, prima del filmato: “C’è anche Marenco nel programma. Anche lui è stata una grande perdita…”.

  • 12:58

    Barbara Boncompagni: “Gianni papà è stato bravissimo, ci ha tirato su da solo. Ha tirato su 3 figlie quando lui iniziava la sua carriera. Ho un ricordo di Renzo che veniva a casa nostra e ci faceva uno scherzo, facendoci credere di avere un gemello di nome Giuseppe. Io gli dicevo: “Ciao Renzo!”. E lui rispondeva: “No, sono Giuseppe!”. C’era sempre questa atmosfera scherzosa. In questo programma, c’è tutto di mio padre. Non è un programma commemorativo ma è un programma allegro. Ci sono tutte le persone che ha scoperto perché mio padre era un talent scout eccezionale”.

  • 13:00

    Arbore: “Abbiamo pensato: “Come sarebbe piaciuto a Gianni essere ricordato?”. E abbiamo fatto questo programma. Questo benedetto uomo (Freccero, ndr) ci ha dato la prima serata…”. Freccero: “Con questo programma, inauguriamo la nuova stagione televisiva. Arbore ha un ruolo fondalmentale!”.

  • 13:02

    Arbore: “Le polemiche su Non è la Rai? All’epoca, non c’era il computer e allora Boncompagni suggeriva le cose ad Ambra Angiolini. Fu un’invenzione. Boncompagni si divertiva anche a suggerirle cose sbagliate! Ambra ne parlerà…”.

  • 13:05

    Arbore: “Non eravamo in diretta ma Gianni non voleva interruzioni perché non voleva perdere tempo. Quindi, era come se fossimo in diretta. Gianni si divertiva anche a fare gli scherzi al tecnico… Era la cosa che ci divertiva di più. Una volta che eravamo di buon umore, mettevamo di buon umore anche gli spettatori”.

  • 13:08

    Arbore: “Tutte le donne lanciate da Boncompagni le sono molto riconoscenti. Non c’era mai la severità da parte di Gianni. Non l’ho mai visto severo. L’ho visto arrabbiato solamente una volta, quando qualcuno disse che aveva i jeans fuori moda!”. B. Boncompagni: “Le donne lanciate da mio padre sono rimaste persone praticamente di famiglia”.

  • 13:11

    Arbore: “L’immagine di Gianni che mi ritorna spesso in mente è il sorriso di Gianni. Trovevamo molte ragioni per sorridere, anche al bar. Tanti nostri personaggi sono nati al bar… Io avevo anche timore di Gianni quando dicevo cose banali… Poi l’ho anche superato per quanto ha riguardato le puttanate! Ridevamo molto… Anche con Mario Marenco”.

  • 13:15

    Arbore: “Checco Zalone nostro erede? Lui è di un’altra categoria. Il nostro erede, però, è Fiorello perché lui è bravo ad improvvisare. Anche Lillo e Greg, con Sei uno zero, sono molto vicini ad Alto Gradimento. Sono un loro ammiratore”.

  • 13:20

    Arbore: “Uno scherzo che è stato a noi? No, mi pare di no… Era difficile. Noi facemmo uno scherzo storico a Marenco…”. Freccero: “Ringrazio Renzo per tutto quello che sta facendo per Rai 2. Renzo farà anche altre due serate per Rai prima della fine dell’anno”.

  • 13:25

    Fine conferenza.

Oggi, mercoledì 25 settembre 2019, a partire dalle ore 12:15, si terrà la conferenza stampa di presentazione di No, non è la BBC, il programma condotto da Renzo Arbore, dedicato a Gianni Boncompagni, che andrà in onda su Rai 2.

No, non è la BBC: il programma

Giovedì 26 settembre 2019, in prima serata su Rai 2, andrà in onda No, non è la BBC, programma con il quale Renzo Arbore ripercorrerà la carriera artistica di Gianni Boncompagni, regista televisivo, conduttore radiofonico, paroliere, autore televisivo e grande amico di Arbore.

Stando al comunicato ufficiale, No, non è la BBC sarà “un programma divertente e inaspettato” come lo sono state “le invenzioni radiofoniche e televisive di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni.

Ricordiamo che Gianni Boncompagni è stato l’inventore di programmi televisivi e radiofonici storici come Discoring, Pronto Raffaella?, Domenica In, Non è la Rai, Bandiera Gialla e Alto Gradimento.

No, non è la BBC è un programma firmato da Renzo Arbore, Barbara Boncompagni, Ugo Porcelli, Giorgio Verdelli e Luca Nannini.

No, non è la BBC: conferenza stampa

TvBlog, magazine di Blogo, seguirà in tempo reale la conferenza stampa di presentazione di No, non è la BBC, a partire dalle ore 12:15.

Durante la conferenza stampa, interverranno Renzo Arbore, Barbara Boncompagni e Carlo Freccero, direttore di Rai 2.