Home Notizie Teresa De Santis: “Rai 1 stacca la concorrenza di parecchi punti: non abbiamo la Champions e questo ci creerà dei seri problemi”

Teresa De Santis: “Rai 1 stacca la concorrenza di parecchi punti: non abbiamo la Champions e questo ci creerà dei seri problemi”

L’intervista de La Stampa al direttore di Rai1.

pubblicato 23 Settembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 13:44

Mi difenderò fino all’ultimo, non sarò un agnello sacrificale“. Lo dice Teresa De Santis al quotidiano La Stampa. Il posto dell’attuale direttrice di Rai1 potrebbe essere in bilico: il nuovo governo potrebbe portare anche a nuovi organigrammi in Rai. L’imminente uscita di scena di Carlo Freccero dalla direzione di Rai2, prevista a novembre, potrebbe accelerare i tempi.

Intervistata da Michela Tamburrino, la De Santis ha voluto dire la sua (anche analizzando il palinsesto):

“Rai1 stacca la concorrenza di parecchi punti e anche nel day time sta rimontando un gap antico con Canale 5 (…) Non mi sono mai sentita in gran compagnia. Una storia antica per una donna che riveste una posizione strategica. Io vado in guerra a mani nude. Il maggior competitor ha investito milioni su una programmazione che lo illumina sette giorni su sette, hanno nuove produzioni, nuove fiction. Pure nel pre-serale hanno investito tre milioni e mezzo di euro. Certo, io ho le repliche di Montalbano, un meraviglioso Ulisse e di questo sono felice, ho una fiction nuova, Imma Tataranni, con una protagonista bravissima ma ancora poso conosciuta. Soprattutto non ho la Champions e questo mi creerà seri problemi, perché i film hanno risultati inferiori e inoltre, me la ritroverò contro ogni ad attaccare le fiction migliori, mentre lo scorso anno era Rai1 ad averla e a godere del suo 19%”.

Il sogno della De Santis è quello di proporre una “rete pluralista in grado di rappresentare la società italiana”, con una Rai più snella e competitiva. Rigetta anche le accuse: “Sfido chiunque ad accusarmi di aver tolto qualcuno per motivi politici, un solo nome di una testa caduta per quel motivo. Ma non c’è (…) Non è sentito Salvini: né lui, né altri“. Poi ha aggiunto:

“Sentirsi vittime è il primo passo per condiscendere alla sconfitta. Certo la nostra è un’azienda difficile. E a proposito del fuoco amico, potrei citare la famosa frase (comica) di Luttazzi: ‘In Rai non sai mai quando ti arriverà una coltellata ma la cosa certa è che ti arriverà dal tuo migliore amico’”.