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Sanctuary: da webserie a telefilm sci-fi, da stasera su Steel

“Sanctuary” è pronta per il suo debutto in Italia. La serie, ideata da Damian Kindler, già dietro a “Stargate SG-1” e “Stargate: Universe”, andrà in onda da stasera alle 21 ogni lunedì su Steel di Mediaset Premium, con due episodi a settimana.Lo show è uno di quei casi di come il web possa integrarsi perfettamente

pubblicato 16 Novembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 21:14

“Sanctuary” è pronta per il suo debutto in Italia. La serie, ideata da Damian Kindler, già dietro a “Stargate SG-1” e “Stargate: Universe”, andrà in onda da stasera alle 21 ogni lunedì su Steel di Mediaset Premium, con due episodi a settimana.

Lo show è uno di quei casi di come il web possa integrarsi perfettamente alla televisione, regalando nuovi spunti per idee di successo. Nata nel 2007 come una miniserie per la rete da otto episodi, Sci Fi (ora SyFy) decise di realizzarne una versione televisiva, che sviluppasse gli stessi personaggi e le storie già conosciute su internet.

Ecco, allora, tredici episodi che hanno avuto lo stesso successo degli otto realizzati online: fino a tre milioni di telespettatori hanno seguito le avventure della Dr.ssa Helen Magnus (Amanda Tapping, il Colonnello Carter nella saga di “Stargate”), a capo del “Rifugio”, edificio segreto nel quale trovano ospitalità le creature più strane e di cui l’umanità ignora l’esistenza.



L’ingresso nel Rifugio per i telespettatori è parallelo a quello di Will Zimmerman (Robin Dunne), psichiatra forense snobbato dall’Fbi per i suoi metodi di lavoro stravaganti ma che ci azzeccano sempre. La sua curiosità e l’attenzione ai dettagli lo faranno notare agli occhi di Helen, che lo invita da subito a far parte della sua squadra di recupero dei cosiddetti “anormali”.

Nel team ci sono già Ashley (Emilie Ullerup), figlia di Helen a cui tocca la caccia delle creature, Henry (Ryan Robbins), esperto infromatico ed addetto alla protezione del Rifugio con varie armi e Bigfoot (Christopher Heyerdahl, prossimamente in “New Moon”), il silenzioso assistente di Helen.

Nel corso della storia, verremo a conoscenza anche del passato della Dr.sa Magnus che, nonostante l’apparenza, è molto più longeva di quanto si possa pensare. Merito (o colpa) di un esperimento che lei ed i suoi colleghi di un tempo effettuarono per avere a disposizione una maggiore conoscenza, a rischio però della propria “normalità”.

“Sanctuary” è sci-fy al 100%: non solo la storia non lascia scampo a contaminazioni di altro genere (anche se, nella morale delle diversità e della paura di chi non è come noi si può intravedere un po’ di drama), ma anche la sua realizzazione rispecchia questi intenti: la serie è stata infatti realizzata quasi interamente con la tecnica del croma key, consistente nel far recitare gli attori su uno sfondo verde che poi sarà sostituito da immagini realizzate al computer.



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