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Ali di Libertà ingessate da un ‘too much’ che soffoca le emozioni: bastavano Bocelli & friends

Torna su Rai 1 l’evento promosso della Andrea Bocelli Foundation, quest’anno a sostegno dell’Accademia Musicale di Camerino.

pubblicato 14 Settembre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:48

Non basta esibire le ali per poter volare. Questo Ali di Libertà si rivela uno show mastodontico che non riesce ad alzarsi da terra né a bucare lo schermo, e per tanti motivi: la preponderanza della parola sul canto, del palco sui protagonisti, della rigidità sulla spontaneità. Sulla scena avviene di tutto, ma a casa ci si sente esclusi da tutto. Nelle panoramiche lo spettacolo appare magico, ma in tv questa magia mozzafiato non arriva: coreografie, ospiti, espressioni, contatti si perdono sul palco senza che si riesca a vederli, sentirli, assaporarli, capirli. Televisivamente uno show dispersivo, che la regia di Biondani non addomestica (e finisce per non raccontare), anche se lì, a Lajatico, deve essere stata tutta un’altra storia.

Ad appesantire il tutto, oltre al too much della scena e delle luci, delle coreografie e degli effetti, ci sono stati i testi, per natura e quantità: si è sentito più parlare che cantare. E se, tempi alla mano, non è stato così allora il problema è ancora più evidente. Stefano Accorsi ha cercato il teatro e l’ha fatto. Ma tutta quest’anima volutamente e ricercatamente teatrale in tv è risultata una gabbia. L’unico sprazzo di racconto tv lo ha donato Serena Rossi, capace di dare un po’ di sangue a uno spettacolo che ha cercato di compensare con gli effetti speciali la maniacale attenzione alla maestosità, ma non al pubblico a casa. O almeno questa è stata la sensazione.

Lo show ha inneggiato alle emozioni, ma al di qua dello schermo ce ne sono state poche. Tolte le esibizioni di Bocelli c’è stato poco altro, su tutti Mika (liquidato con due soli momenti mentre con una sua sola espressione si poteva scaldare il Circolo Polare Artico) e la superba Carla Fracci. I loro sono stati gli unici veri momenti di piacere in una serata lunghissima e impostatissima. In fondo sarebbe bastata la voce di Bocelli e con essa la musica d’autore italiana. Stop. Il resto ha distratto e non ha aggiunto nulla al racconto televisivo. E la regia nervosa, spezzata, spesso incomprensibile di Biondani non ha aiutato. Un esempio su tutti? Sul primo cantato in duetto di Mika e Bocelli si è staccato su una anonima panoramica. Mi domando ancora il perché. Il programma peraltro è stato registrato qualche mese fa.

Se la regia non ha aiutato, noi possiamo farlo: al netto della resa tv (e della compensazione di qualche ego, tra cui non includerei quelli dei protagonisti principali), lo spettacolo ha l’obiettivo di raccogliere fondi per la Andrea Bocelli Foundation a sostegno della ricostruzione dell’Accademia musicale di Camerino. Si puà ancora donare al numero solidale 45580.

Tornando allo show, non c’è bisogno di disegnargliele le ali a Bocelli, le ha già: basta fargliele spiegare e basta un fondo nero. Il resto copre, distrae, confonde. E non penso ce ne sia bisogno…

Ali di Libertà, Andrea Bocelli su Rai 1: la diretta

  • 21.14

    Carlo Verdone ci rinfranca l’animo prima della serata.

  • 21.27

    La pubblicità di Illy fa capire che ormai ci siamo…

  • 21.28

    L’anteprima racconta i preparativi (con un product placement a caso).

  • 21.30

    Di nuovo spot Illy.

  • 21.34

    Accorsi, in un campo, inizia interpretando un testo sull’emozione, che fa volare. “Le emozioni della musica sono le ali che ci ricongiugnono a tutto questo: Andrea Bocelli ci invita a prendere il volo insieme a lui”.

  • 21.36

    A cavallo, con lo scampaio delle campane: questo l’ingresso di Bocelli ripreso da tutte le angolazioni, mentre il coro intona l’Inno alla Gioia.

  • 21.38

    Una cosa affatto faraonica.

  • 21.38

    Biondani, ti si riconosce anche in un montato…

  • 21.40

    Entrano Serena Rossi, che prende fortunatamente il timone della conduzione, e Stefano Accorsi.

  • 21.41

    “Vedere 11.000 persone qui a Lajatico è bellissimo ed emozionante”: sì, Bocelli l’ha detto. Ed è giusto così.

  • 21.42

    Accorsi spiega il progetto del Teatro del Silenzio, a zero impatto ambientale, così come gli abiti di scena realizzati con scarti industriali di aziende della zona. Mentre è la Rossi a introdurre subito la missione della serata.

  • 21.43

    Il Trovatore di Verdi, Di Quella Pira. Fiamme, quadri pepariniani, mastodontici per riempire la scena del teatro del silenzio ma che in tv si frantumano.

  • 21.47

    L’ospite è Carla Fracci, ma siamo passati già alla Giovanna d’Arco. Intanto Accorsi appare in scena a mo’ d’ ologramma per spiegare a casa la scena, tra personaggi, protagonisti e messa in scena.

  • 21.50

    Scusate, ma lo zoom perso dalla regia? Un effetto di realtà lasciato per non fare tutto ‘troppo pulito’?

  • 21.52

    Che meraviglia la Fracci.
    Che meraviglia.

  • 21.53

    La parola passa alla Rossi per permettere un cambio palco: si parla del terremoto e di Camerino. Ah, sui maxischermi ci sono delle immagini da Camerino…

  • 21.54

    “Quanto è importante il lavoro della Fondazione Andrea Bocelli” chiede la Rossi a Carol Alt. (Applausi posticci?) Vabbè che è per beneficenza, ma è davvero tutto troppo.

  • 21.56

    MIka e Bocelli cantano Ali di libertà.

  • 21.59

    Nel primo pezzo in cui Mika e Bocelli cantano insieme, Biondani stacca così…

  • 22.00

    Momento “bambini di C’è Posta per Te”…

  • 22.01

    Vivo, la storia d’amore con Veronica messa in musica da Riccardo del Turco.

  • 22.05

    Ed ecco la moglie, Veronica.

  • 22.05

    Momento intervista Accorsi – Mika per ricordare il numero per le donazioni.

  • 22.08

    Mika canta per la prima volta in pubblico Tiny Love.

  • 22.12

    La mimica e la passione di Mika sono magiche, davvero. Il resto è un di più.

  • 22.14

    Je veux vivre, da Romeo e Giulietta, cantato dalla soprano Leticia Martinez. Peccato che non ci siano sottotitoli o traduzione: tanti effetti speciali e poi ci perdiamo con la grafica di accompagnamento.

  • 22.18

    Andrea Bocelli ricorda di quando il figlio gli ha detto che voleva fare il cantante. E ora canta con i ragazzi di Camerino, in qualità di studente del conservatorio. Canta “Sogno”, uno ‘studio’ di Tosti.

  • 22.23

    E torna quella meraviglia della Fracci.

  • 22.23

    Dio Santo, uno show più ingessato di questo faccio fatica a ricordarlo. Vuole le emozioni, ma non si alzano mai.

  • 22.26

    Ali di Libertà ingessate da um too much che soffoca le emozioni: bastavano ”Bocelli & Friends’. Le ali non basta esibirle perché prendano il volo.

  • 22.26

    Eccoli padre e figlio in Fall on me.

  • 22.30

    Serena Rossi presenta i ragazzi dell’Accademia di Camerino, che la Fondazione vuole ricostruire.

  • 22.32

    Primo Break: manca un’ora e venti alla fine. Primo spot ovviamente Illy.

  • 22.38

    Si riprende, ma si canta davvero tanto, eh. Ma proprio tanto, eh.

  • 22.39

    Bocelli con chitarra e bambina: e si parla, si narra, si racconta. Per essere il teatro del silenzio… Che poi in teatro può anche andar bene, ma in tv.. E Bocelli canta Guccini: Il Vecchio e il Bambino. Vabbè, mi hai conquistato. E Bocelli canta Guccini come Guccini.

  • 22.45

    Mattinata di Leoncavallo e Tu che m’hai preso il cuor di Lehár: finalmente due arie per Bocelli.

  • 22.51

    Libiamo nei lieti calici, Bocelli e Martinez.

  • 22.54

    Pubblicità: ora ci hanno preso gusto.

  • 23.00

    Un’altra ora. Intervista al direttore Venezi.

  • 23.01

    Il Brindisi da La Cavalleria Rusticana.

  • 23.05

    E si continua, adesso finalmente a ranghi più serrati, con Puccini, La Bohème. O Soave Fanciulla.

  • 23.16

    Qualcosa più dell’oro per Bocelli e poi Ragazzo mio.

  • 23.24

    “Per capire l’opera l’importante è sapersi emozionare” dice Accorsi…

  • 23.25

    Duetto e poi pubblicità.

  • 23.37

    Gloria – The gift of life

  • 23.44

    Come bis ‘O sole mio… (intanto il direttore si è cambiato d’abito…) e Nessun Dorma.

  • 23.50

    E si chiude così, con qualche ospite e i ringraziamenti. L’importante direi che è la raccolto fondi…

 

Le più belle arie della tradizione lirica italiana e successi pop  interpretati da Andrea Bocelli con ospiti internazionali – da Carla Fracci a Mika, passando per le stelle della lirica Larisa Martinez e  Gianfranco Montresor, senza dimenticare il figlio Matteo – sono il fulcro di Ali di Libertà, un evento speciale in onda questa sera, sabato 14 settembre, dalle 21.30 su Rai 1. Si rinnova quindi l’appuntamento annuale con la Andrea Bocelli Foundation, che alla sua 14esima ‘edizione’ si prefigge di raccogliere fondi per la ricostruzione dell’Accademia Musicale della città di Camerino, inagibile dal sisma del 2016 e non ancora ricostruita. E fino a domani, 15 settembre, è attivo il numero solidale 45580.

Una serata-evento anche per la location, ovvero il Teatro del Silenzio, voluto e creato da Bocelli sulle colline del suo paese natale, Lajatico. Voce narrante Stefano Accorsi che accompagna il pubblico tra le arie di Puccini, Verdi, Beethoven – eseguite dall’Orchestra diretta da Beatrice Venezi e da Carlo Bernini, e al cui fianco troveremo Serena Rossi. La regia tv è di Cristian Biondani.

L’appuntamento con il liveblogging di TvBlog è alle 21.25.