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Allegria!, Mike continua a fare la storia della tv

Rai e Mediaset a reti unificate con palinsesti dedicati e un collegamento storico tra Vespa e Scotti nel nome di Bongiorno: una serata che ci ricorda cos’è – e cos’era – la tv.

pubblicato 8 Settembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 14:45

Gerry Scotti in collegamento dagli studi Mediaset con Bruno Vespa per lo speciale Porta a Porta dedicato è destinato a entrare nella storia della tv italiana: 10 anni dopo la sua scomparsa, Mike Bongiorno riesce a stabilire primati e costruire eventi tv. Primati sì, perché è il primo ‘crossover’ Rai – Mediaset nel ricordo di qualcuno e, nella presentazione di Vespa, il primo programma congiunto dai tempi di Santoro & Costanzo contro la Mafia in diretta con Samarcanda e Maurizio Costanzo Show nel 1991.

Puro intrattenimento in questo caso, puro affetto per colui che da ‘Re del Quiz’ è ora, giustamente, ricordato come Padre Fondatore della Tv per aver tenuto a battesimo prima le trasmissioni della Radio Televisione Italiana e poi quelle della tv commerciale.

Mike –  l’uomo medio che spiegava il suo successo con il segreto stesso della tv, ovvero con la quella capacità mimetica che garantisce l’immedesimazione del pubblico, il professionista all’americana che prima dell’Auditel discuteva con l’europeo Tortora di indici di gradimento e proiezioni di ascolto, l’imprenditore che sdoganò la pubblicità in tv come volano di sviluppo nei ruggenti anni ’80 e che non considerava volgare parlare di compensi e di cachet  – ha saputo attraversare tutte le ere della tv, da quella in B/N della Rai anni ’50 a quella crossmediale che muoveva i primi passi agli inizi del Duemila.

Ce l’hanno ricordato non solo l’omaggio di Fiorello in access prime time (che ha raccontato più l’uomo che il personaggio tv) e gli spazi speciali targati Mike Day approntati da Canale 5 con puntate integrali dei suoi programmi (che hanno invece offerto l’opposto), ma anche un prezioso Techetechetè che ha fatto quello che sa fare meglio, far vedere cosa sia la tv, e in questo caso in particolare cosa sia sempre stata tra censori che bacchettano, fake news ornitologiche, casting che guardano alle storie e non solo alle competenze (q

ueste ultime ora superflue), tabelle di dati da compulsare e format da comprare. E’ cambiato poco in fondo ed è cambiato tutto. Mike ha perso gli ultimi 10 anni di tv, per molti versi quelli più sboccati, informi, ridonandanti, sguaiatamente artefatti soprattutto nell’intrattenimento da daytime. E certe ricorrenze possono servire a evidenziare certe derive di racconto e di ‘stile’: Luttazzi e Mike che ironizzano sulle gaffes da Teatro 10 sono cose di una grazia rarissima da ritrovare oggi, ma non impossibile, come dimostrano alcuni recenti programmi.

Ma torniamo all’evento: Gerry Scotti in collegamento con Bruno Vespa entra nella storia della tv, anche se – a occhio per il posizionamento delle telecamere visto che l’unico fotogramma disponibile vede Vespa impallare gli ospiti – non si riesce a creare un’inquadratura che li immortali insieme e crei anche visivamente quel ponte che i satelliti hanno creato, ma che gli occhi non riescono a testimoniare se non nel promo.

Un omaggio incrociato a suo modo dovuto, anche se consumato piuttosto freddamente tra qualche battuta e qualche rigidezza, con le immagini dell’intitolazione a Mike di uno studio Mediaset che non riesce a coprire il sapore di una riparazione tardiva. 10 anni senza Mike non hanno cancellato il suo ricordo e neanche il trattamento che il Padre Fondatore della Tv ha dovuto digerire. Allegria, Mike! Riesci a fare la storia della tv anche dalle vette che hai raggiunto, lì, sempre più in alto…

Rai 1