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Woodstock, Rita racconta: lo speciale per il concerto di tre giorni

Woodstock, Rita racconta i 50 anni della storica tre-giorni: diretta, anticipazioni e recensione

pubblicato 26 Giugno 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:51

Woodstock, Rita racconta è risultato un omaggio al concerto della storica tre-giorni del tutto evitabile.

Non per le intenzioni (anche sensate, a 50 anni da quell’evento), non per la cantante/conduttrice (energia fuori discussione e una voce sempre potente) ma semplicemente per tutto quanto il fiume di parole, musica e live che non hanno fatto altre che rendere il progetto in sé troppo “amatoriale”.

Rita Pavone sedeva tra giovani in versione hippie, a petto nudo, con abbigliamento che strizzasse l’occhio a quegli anni ma che, invece di apparire come il chiaro omaggio che voleva essere, risultava quasi una parodia. Della ribellione dei tempi non c’era nulla, gli ospiti chiamati in studio nemmeno avevano partecipato e quindi non potevano raccontare qualche aneddoto in più, chissà, magari anche curioso. Poco o niente.

E quindi il programma fiume è andato avanti dalle 21.20 all’1 di notte con lo stesso montaggio. Rita parla a questi giovani in studio intorno a lei, come fossero nipoti (vestiti “ad hoc”…), canta live un brano ricordo del concerto e poi vengono mostrate esibizioni live da Woodstock, fino all’arrivo della pubblicità. E via, avanti così, dall’inizio alla fine. Un continuo.

Sottotitoli, in italiano, della canzoni inclusi.

E la sensazione, da spettatore, era quella di un punto interrogativo costante e continuo per uno speciale tv su un evento “rock”, con una conduttrice potenzialmente “rock” ed energica ma che si è rivelato, ahimè, per nulla coinvolgente, brillante o ma solamente… soft.

  • 21.25

    Si inizia subito con Rita Pavone che canta “I put a spell on you”. Atmosfera hippie e sottotitoli per tutti…

  • 21.28

    “Welcome to Woodstock!” inizia la Pavone raccontando i 50 anni di Woodstock. Un concerto lungo tre giorni. “Si canterà, si ballerà…” promette.

  • 21.30

    1969, un anno in cui non esistevano i social, ricorda Rita. Gasatissima. Lo scopo di quell’anno era “Cambiare il mondo”. Da 500.000 a un milione di persone per l’evento.

  • 21.30

    Primo ospite è Rafael Gualazzi. Al pianoforte. Woodstock è anche Libertà (per Rita e per tutti, del resto). Segue, ovviamente, Freedom (sottotitoli inclusi, come sempre) con immagini di repertorio dal celebre concerto evento.

  • 21.42

    I cant’ wait it anymore è il prossimo brano che ascoltiamo, sempre con video da Woodstock. The Incredible stringa bad è uno dei brani fatti ascoltare e vedere, uno dietro l’altro.

  • 21.59

    “La libertà è fare quello che ci piace, quello che amiamo. Al bando i luoghi comuni e i pregiudizi”, il pensiero di Rita Pavone. Così si apre dopo la prima paisa. “Questa per me è libertà, essere fuori dagli schemi”. E ricorda i passaggi del 1969, dal primo uomo sulla luna, alla liberazione sessuale e guerra/pace.

  • 22.01

    Secondo ospite della serata è Donovan che, dopo il tributo a Woodstock 50, interpreta un suo brano. L’energia di Rita Pavone, comunque, è energica. Manco io dopo 10 drink energetici.

  • 22.08

    Arriva If i were a carpenter, live, da Woodstock. E poi “Walking down the line”, sempre dal vivo. Sempre dal concerto. E’ il turno di Joan Baez.

  • 22.28

    Si torna dalla pausa con Rita Pavone che torna a cantare live. Senza titolo della canzone ma con l’immancabile traduzione. Seguono live da Woodstock con “Leaving this town” e “Sir Garland” e “Mountain”

  • 22.54

    “Odiavamo i pregiudizi, non seguivamo la regole… io sono sempre stata trasgressiva. Faccio scivolate sulle bucce di banana ma mi rialzo alla grande” ricorda Rita Pavone. La sua, una generazione che sparava in un mondo diverso. E si mette a cantare “My generation”. Seguono live da Woodstow, come da montaggio di inizio puntata.

  • 23.21

    Rita ricorda la nascita del suo primogenito Alex a Londra. E dello scandalo perché il padre del figlio era già stato sposato: “Io sono sempre stata ribelle” sottolinea Rita. E gongola per i 51 anni di matrimonio col marito. Canta “”Let the sunshin it”. E poi il video live con i The Who.

  • 23.50

    Duetto tra Rita Pavone e Rafael Gualazzi con “You’re so beautiful” e insieme a Karima. Poi è il turno di “White rabbit” e “Ten years after” e “Everything gonna be alright”. Immancabile Jimi Hendrix

  • 00.45

    “Woodstock significa ricordare anche la parte migliore di noi stessi, Peace & Love. E bisogna farlo tutti insieme” ammonisce e suggerisce Rita Pavone, alla fine (presumo) di questa serata… E viene raggiunta da Mario Biondi: “La tua voce abbatte qualunque barriera, etnia…” Per lui h valorizzato tante cose ma anche la decadenza…

  • 00.50

    “E’ stata una serata speciale…” conclude Rita nei saluti. Ragazzi, tre ore e mezza… “Ragazzi, grazie di tutto”. E la serata termina (finalmente) qua.

Con un appuntamento speciale, condotto da Rita Pavone, Rai2 celebra i 50 anni della storica tre-giorni di Woodstock dal titolo “Woodstock, Rita racconta”, martedì 25 giugno alle 21.20. Un omaggio a quell’epocale concerto di cui verranno proposte le immagini più emozionanti e coinvolgenti, con le esibizioni di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, Joan Baez, The Who, Creedence Clearwater Revival, Santana, Jefferson Airplane, Crosby, Stills, Nash & Young e altri ancora. Artisti leggendari che suonarono di fronte a mezzo milione di persone, sotto la bandiera della libertà.

Sostenuta dall’energia di una giovanissima band, i “Life in the Woods”, Rita Pavone ripercorrerà la musica e il clima di quei giorni, insieme a tanti ospiti speciali, a partire da uno dei più grandi cantautori degli anni sessanta, Donovan, e poi Mario Biondi, Raphael Gualazzi, Karima…

Rita Pavone alla guida dello speciale

La scelta di Rita Pavone come conduttrice non è casuale. Rita Pavone è una ribelle, un’artista che ha pagato in prima persona scelte di vita che, al tempo, in un’Italia ancora in bianco e nero e molto bigotta, non potevano essere comprese e che l’hanno costretta ad un esilio volontario in Inghilterra e negli Stati Uniti. Rita, proprio nel 1969, è incinta, vive a Londra e guarda al movimento hippie, alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam, al flower power e al chiudersi di un’epoca, con grande partecipazione.

Così, dopo cinquant’anni, stanca della gabbia Amarcord in cui vive il suo personaggio televisivo, Rita può finalmente ricongiungersi al suo grande amore per il rock, per il blues, per la musica e la passione di una stagione di vita di cui abbiamo tutti nostalgia. Finalmente può cantare – e con che voce! – i Creedence, Janis Joplin, gli Who e lo fa live, in uno show dove la buona musica e il “buon blues” la fanno da padroni e dove dimostra, lei come tantissimi altri, che il rock non fa invecchiare.

Noi di TvBlog seguiremo lo speciale in onda questa sera dalle 21.20 su Rai 2.