Home Cartabianca Mauro Corona lascia Cartabianca: “Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno”

Mauro Corona lascia Cartabianca: “Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno”

L’alpinista e scrittore deluso dalla televisione: “Non voglio collari, pensavo si potessero dire le cose con libertà”

pubblicato 18 Giugno 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 18:07

Alpinista, artista a tutto tondo e ormai personaggio televisivo: è Mauro Corona, volto di Cartabianca, il talk show del martedì sera di Rai3. L’opinionista è stato raggiunto dai microfoni di FQMagazine per commentare la sua esperienza di fronte alle telecamere, che gli ha consentito di ottenere sì grande popolarità, ma che gli ha riservato anche grandi fallimenti. “Capitato lì per vanità”, Corona si è detto così deluso dall’intero sistema televisivo, che ha deciso di non tornare alla corte di Bianca Berlinguer nella prossima stagione della trasmssione.

Non vedo l’ora che finisca. Non credo di perseverare in futuro. Credevo che la Rai, o comunque la televisione in generale, fosse l’osteria buona dell’Italia dove si potessero dire le cose con libertà… invece scopro che bisogna essere molto politicamente corretti. Siccome io il collare non lo voglio, credo che l’esperienza si concluda qui. Ci sono ancora le ultime due puntate della stagione, poi basta.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Una goccia di birra, quella portata e bevuta in collegamento durante l’ultima diretta, che ha mandato su tutte le furie la conduttrice del talk show e ha portato i due a discutere pubblicamente:

Penso che la mia sparata con una birra in mano sia meno grave di coloro che hanno detto che Falcone e Borsellino se lo sono cercata. Ho portato una birra per un amico che compiva gli anni dopo che la signora Mara Venier ha bevuto un bicchiere di vino da Fazio: allora perché non può farlo anche Corona? Ma sa, le polemiche mi scivolano addosso come acqua tiepida. Mi dispiace invece che sia passata sottogamba tutta la storia infame e vergognosa della soppressione del corpo forestale dello Stato. Ecco, io martedì ho chiesto alla Berlinguer di concedermi una domanda a Zingaretti e lei si è incazzata. Ma io i piedi in testa non me li faccio mettere da nessuno. Quando uno ha mangiato escrementi per sopravvivere poi non ha più paura di nessuno, chiaro?

Mauro Corona, dopo aver rivelato di non aver mai ricevuto particolari pressioni dalla Rai, ha confessato con fare polemico come è nata la collaborazione col programma di Bianca Berlinguer (con cui ha parlato “due volte al telefono; la terza volta, questo inverno, abbiamo litigato”), tra vanagloria e desiderio di portare sotto i riflettori le proprie battaglie ideologiche:

Mi hanno chiamato a inizio stagione per una puntata e hanno visto che funzionavo. Poi hanno provato una seconda volta, una terza, e funzionavo ancora. Sa perché? Perché i pagliacci che dicono la verità piacciono e fanno ascolto. In questa Italiota mediocre, calciofila e ferrarista, uno che finalmente si esprime come in osteria ma con educazione – finché non viene provocato – fa ascolti. Così mi hanno proposto di fare tutto l’anno con loro: ho accettato per vanità, ma anche con la speranza di poter parlare della montagna ferita, della montagna che non ha lavoro, dei paesi che muoiono, dei problemi che ci sono quassù. Lì avrei voluto toccare qualche nervo scoperto, avrei voluto parlare di questi temi. Mica esistono solo Cortina e Courmayeur.

La presenza di Corona è senza dubbio ingombrante nelle dinamiche del programma di Rai3, che negli ultimi mesi ha puntato molto sulla costante diatriba fra l’alpinista e la sua “Bianchina” per fidelizzare il pubblico. L’addio alla trasmissione spingerà il programma a puntare su altre trovate per distinguersi dagli altri talk show politici?

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