Home Serie Tv Si scrive NOS4A2 si legge Nosferatu, ma si perde in uno scialbo risultato senz’anima

Si scrive NOS4A2 si legge Nosferatu, ma si perde in uno scialbo risultato senz’anima

Zachary Quinto è Charlie Manx mefistofelico proprietario di Christmasland che rapisce i bambini per nutrirsi delle loro anime nella serie su Amazon Prime dal 7 giugno.

pubblicato 7 Giugno 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 18:42

Probabilmente lo spettatore farà più fatica a comprendere il titolo della nuova serie che gli è spuntata oggi, 7 giugno, nel catalogo Amazon Prime Video, che a decidere di continuare a vederla.

NOS4A2 da leggere Nosferatu, nome che non ha bisogno di presentazioni, è l’adattamento realizzato da AMC del romanzo di Joe Hill. Il titolo rimanda alla targa del mefistofelico protagonista Charlie Manx, interpretato da Zachary Quinto, spesso coperto da una spessa maschera per invecchiarlo da essere irriconoscibile, proprietario di Chirstmasland, un luogo dove è “sempre Natale”. Il vampiro Manx raccoglie il proprio spirito vitale dalla gioia dei bambini che rapisce per tutto il paese, agendo in modo indisturbato attraverso degli aiutanti.

In parallelo alla storia di Manx si svolgono le vicende di Vic McQueen (Ashleigh Cummings) una ragazza adolescente, che vive all’interno di una famiglia complicata, decisamente non benestante, con un padre scansafatiche e una madre che prova a spegnere ogni ambizione artistica di Vic (Virgina Kull e Ebon Moss-Bacharach). Vic ha una sorta di potere: riesce sempre a trovare le cose che si sono perse e in sella alla sua moto passa attraverso un ponte scomparso da tempo e si ritrova in altri luoghi. L’elemento soprannaturale è portato avanti anche dalla sensitiva Maggie (Jankara Smith aka Sailor J) una sensitiva che legge le tessere dello scarabeo e finisce coinvolta nelle vicende dei bambini rapiti. La capacità di Vic la porterà a scontrarsi con Manx ma finirà per salvare i bambini o sarà a sua volta preda?

Gli elementi per mettere in scena un buon prodotto ci sono tutti. Peccato che alla fine non sempre una squadra di fenomeni riesce a vincere tutte le competizioni cui partecipa.

NOS4A2 rischia proprio questa fine.

Pieno di cliché legati agli ambienti più popolari, come in una puntata di Pappa e Ciccia, all’animo ribelle dell’artista, al confronto tra ricchi e poveri, a sorpresa la serie si rivela un teen drama dai tratti soprannaturali in cui la presenza di Manx finisce per essere eterea e impalpabile incapace di incutere timore o di spaventare lo spettatore. Senza ansia, senza terrore cosa resta di un horror? NOS4A2 vive di immagini che possono essere condivise come i bambini dai lunghi denti aguzzi, il bambino vampiro, Zachary Quinto invecchiato, ma si perde in racconti che poco o nulla possono interessare a chi si approccia a una serie del genere.

Il tempo trascorre tra Vic che visita un college che forse non potrà mai frequentare, tra un ragazzo ricco e uno povero che le fanno la corte, il tutto mentre quasi nell’indifferenza degli sceneggiatori, c’è un mostro che rapisce bambini. Il tentativo di costruzione psicologica della protagonista è più rivolto al suo presente che al suo passato, lasciando tante domande senza alcuna risposta, ma soprattutto, cosa peggiore, senza alcuna voglia di trovare quella risposta.

Nel cast c’è anche Ólafur Darri Ólafsson nei panni del nuovo assistente di Manx, un uomo apparentemente buono, mite e semplice, che ha un legame con Vic e finirà però coinvolto dalle malvagità di Nosferatu per il bisogno di sentirsi accettato e parte di un qualcosa più importante della sua quotidianità.

La serie prodotta da AMC Studios con Torrante Television, distribuita in Italia da Prime Video, pur essendo un prodotto ben confezionato, con spunti interessanti ma privo di un’anima, di quella passione capace di tenere incollati alla poltrona, al punto che anche lo stesso Manx finisce per non spaventare, sembrando quasi più un pupazzo che un mostro da cui sfuggire.

NOS4A2 è stato sviluppato da AMC partendo dalle sceneggiature e senza realizzare un pilot, così il primo episodio non ha bisogno di mostrare tutto ma si limita a presentare i personaggi. Uno sforzo più ricercato che naturale, nato più dal desiderio di sviluppare la serie in modo fluido e diluito che da una naturale fluidità. Lo spettatore potrebbe benissimo addormentarsi tra i primi due episodi senza nemmeno accorgersene, finendo per non perdere elementi chiave della trama. E per una serie pensata per un rilascio settimanale (anche se AMC sul proprio servizio streaming e in Italia Amazon Prime Video l’ha caricata interamente) non si può ritenere un aspetto positivo.

L’attesa e la curiosità di NOS4A2 svanisce così fin troppo presto. Ancor prima di essere riusciti a scrivere il titolo in modo corretto.