Home Notizie Sanremo 2019, Francesco Renga sulle accuse di sessismo: “No alle strumentalizzazioni, donne al centro della mia vita”

Sanremo 2019, Francesco Renga sulle accuse di sessismo: “No alle strumentalizzazioni, donne al centro della mia vita”

Il cantautore fornisce la propria interpretazione alla mancanza di cantanti donne agli ultimi Festival di Sanremo

pubblicato 9 Febbraio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 01:10

A distanza di alcune ore dalle dichiarazioni fatte davanti alle telecamere del DopoFestival circa l’esiguo numero di donne in gara al Festival di Sanremo, Francesco Renga ha diffuso una nota con cui ha specificato la propria posizione in merito alla questione e respinto le accuse di sessismo che lo hanno travolto dopo l’intervento:

Ieri nel cercare di esprimere un concetto tecnico mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un’opinione. Capisco che la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace di averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me ma mi ferisce chi va oltre tirando in ballo il sessismo. Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo/donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c’è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo di vedere le cose. Tutto qua.

La polemica sarebbe frutto di una cattiva esposizione ed interpretazione della riflessione del cantautore, che dalla sua dichiara di aver errato a trarre conclusioni che non tengono conto del gusto musicale dei pubblici tutti.

Sanremo 2019, poche donne in gara? Il pensiero di Francesco Renga

Perché i Festival di Sanremo di Claudio Baglioni sono poveri di cantanti donne in gara? Se lo sono chiesti in tanti, sin dalla scorsa edizione in cui se ne contavano quattro, e portavoce dell’interesse si è fatta stanotte la giornalista Marinella Venegoni, tra le più note critiche musicali della scena nazionale e volto noto per i telespettatori assidui della kermesse. La giornalista ha rivolto la domanda direttamente al direttore artistico del concorso, intervenuto nella cornice del DopoFestival per rispondere alle curiosità della stampa. Il motivo che si cela nella scelta di accogliere in gara più uomini che donne sarebbe di natura statistica: molte più canzoni eseguite da artisti uomini che da cantanti donne sono giunte negli ultimi due anni all’organizzazione del concorso durante le fasi di selezione dei brani, pertanto il rapporto tra le parti è stato mantenuto tale anche nella gara.

A prendere la parola dopo Claudio Baglioni è poi uno dei protagonisti dell’evento musicale di Rai1, Francesco Renga, che ha voluto fornire una propria interpretazione sulla mancanza di voci femminili nel concorso, spostando l’attenzione sulle qualità generali che distinguirebbero cantanti donne e cantanti uomini. Secondo l’artista vincitore di Sanremo 2005, infatti, i cantanti maschili riuscirebbero a raccogliere maggiore successo rispetto alle donne che si occupano di musica perché “la voce maschile è più armoniosa e bella; quelle femminili belle, aggraziate e giuste sono meno di quelle maschili“. Ancora, per illustrare meglio la propria posizione:

Non è una questione di sesso. La voce maschile all’orecchio umano ha una gradevolezza diversa rispetto a quella femminile, che hanno frequenze che all’udito vengono apprezzate solamente quando sono veramente molto speciali. È una mia teoria.

La riflessione di Renga, apparentemente non suffragata da nessun dato tecnico – è la stessa Venegoni a chiedergli dove abbia appreso tali informazioni -, ha lasciato piuttosto infastidita una delle conduttrici della trasmissione-appendice del Festival, Anna Foglietta. L’attrice romana non ha condiviso il punto di vista dell’artista, in quanto ha evidenziato che la disparità di genere è una realtà propria non solo del mondo dello spettacolo, ma anche della politica, fin troppo giustificata dagli uomini.

Sul fare della notte, è toccato all’ironia dell’ospite Neri Marcorè e di Claudio Baglioni spegnere la maretta di polemica: il primo, con la sua imitazione di Alberto Angela, ha cercato di indagare i dati scientifici a supporto della tesi di Renga; il secondo ha tagliato corto con due freddure sulle differenze fra tenori e soprani:

Fra tenore e soprano, il tenore è di vita e il popolo è soprano.