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Figli del destino, su Raiuno le leggi razziali ricordate tramite gli occhi dei bambini che le hanno vissute

Su Raiuno per la Giornata della Memoria va in onda Figli del destino, docufiction che tramite quattro testimonianze ricorda l’introduzione in Italia delle leggi razziali e come queste hanno cambiato la vita degli ebrei nel nostro Paese

pubblicato 23 Gennaio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 02:22

In occasione della Giornata della Memoria 2019, Raiuno ha deciso di ricordare la triste pagina della persecuzione degli ebrei raccontandola dal punto di vista dei più piccoli e delle loro testimonianze da adulti. Figli del destino, in onda questa sera, 23 gennaio 2019, alle 21:25, fonde fiction e documentario, raccontando l’introduzione nel nostro Paese, nel 1938, delle leggi razziali.

Figli del destino, la trama

La docufiction parte il 5 settembre 1938, quando il Re Vittorio Emanuele III firma le leggi razziali. Da quel momento, le vite degli ebrei residenti in Italia vengono stravolte. Figli del destino decide di raccontare le vite di quattro bambini che, da Nord a Sud, si ritrovano davanti a cambiamenti che riguardano le loro famiglie e che li cambieranno per sempre.

Le storie raccontate sono quelle di Tullio Foa, Lia Levi, Guido Cava e Liliana Segre. Tramite la ricostruzione di quegli anni, grazie alle testimonianze dei protagonisti ed ai materiali di repertorio forniti dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, scopriamo così che a Napoli Tullio (Catello Alfonso Di Vuolo) e la madre Margherita (Valentina Lodovini) vengono aiutati dal Commissario Pace (Massimiliano Gallo); a Roma, Lia (Giulia Roberto) e sua madre sono ospitate in un convento; a Pisa Guido (Lorenzo Ciamei) ed il padre Augusto (Jesus Emiliano Coltorti) sono in campagna, ed il bambino viene salvato da una pericolosa polmonite da un medico fascista che, pur sapendo che i due sono ebrei, li aiuta lo stesso; a Milano, infine, Liliana (Chiara Bono) ed il padre Alberto (Massimo Poggio) vengono arrestati e deportati: la bambina riuscirà a sopravvivere da sola ad Auschwitz.

Un racconto “a misura di bambino”

Per Figli del destino, prodotto da Rai Fiction e da Red Film, i registi Francesco Miccichè e Marco Spagnoli (che ha curato anche il soggetto e la sceneggiatura con Luca Rossi) hanno scelto di raccontare le storie dei piccoli protagonisti dando importanza anche alla loro prospettiva:

“C’è nella messa in scena una ricerca di una prospettiva dalla parte di chi vede le cose dal basso. La maggior parte delle scene che vedono protagonisti i nostri quattro bambini sono quindi girate con la macchina da presa che vede gli adulti dall’altezza dei piccoli, dal basso. Cerchiamo anche di raccontare gli eventi più drammatici di quegli anni, come ad esempio il campo di concentramento di Auschwitz, da cui sappiamo che la maggior parte dei bambini non sono usciti vivi, con un punto di vista inusuale. Abbiamo infatti creato immagini quasi ‘oniriche’, che non tentano di ricalcare solo la dura realtà del campo, ma che tentano di far vedere come quella realtà era vista dai più deboli abitanti di quel campo. Le immagini sono realizzate quindi con un punto di messa a fuoco ‘basculante’, non realistico, ma profondamente espressivo, con l’ausilio di speciali ottiche usate a questo proposito”.

Un racconto che, per la prima volta, ricorda l’orrore di quegli anni partendo dall’esperienza di quattro bambini. Un modo anche per ricordare che durante la Shoah sono stati uccisi un milione e mezzo di bambini, oltre un migliaio dei quali italiani.

Figli del destino, streaming

E’ possibile vedere Figli del destino in streaming sul sito ufficiale della Rai, e sull’app disponibile per smart tv, tablet e smartphone, mentre da domani sarà possibile vederlo in Guida Tv/Replay.