Home Otto e mezzo Otto e mezzo registrato giorni prima della messa in onda: Gruber ‘tradita’ dai suoi ospiti

Otto e mezzo registrato giorni prima della messa in onda: Gruber ‘tradita’ dai suoi ospiti

Otto e mezzo in onda sotto le feste, ma le puntate sono state registrate giorni addietro. Prima il ‘buco’ sulla conferenza di Carlo Freccero, poi la gaffe involontaria di Buttafuoco (“siamo alla fine del 2018…”). Stasera Italia ringrazia

pubblicato 5 Gennaio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 03:24

Non si può mai star tranquilli, nemmeno sotto le festività natalizie. E così succede che Otto e mezzo torni nuovamente sotto i riflettori a causa di un’assenza di ‘contemporaneità’ che emerge dai dettagli.

Dettagli, ma manco troppo, visto che il programma di Lilli Gruber si ritrova per l’ennesima volta lontano anni luce dall’attualità e dal suo racconto. Quelle in onda, almeno fino al termine della settimana, sono infatti puntate registrate, che poggiano su temi a lunga scadenza. Costume, società, narrazione dell’epoca politica, televisione su larga scala. Di sicuro non si sbaglia perché si parla di tutto, senza entrare in profondità.

L’imprevisto però è dietro l’angolo e lo scivolone si nasconde nei particolari. Ecco allora Massimo Bernardini e Andrea Scanzi che giovedì si domandano come sarà la nuova Raidue di Carlo Freccero, proprio nel giorno della conferenza stampa in cui lo stesso neo-direttore ha rigirato la sua emittente come un calzino.

Stiamo a vedere cosa tirerà fuori – osserva un incolpevole Bernardini – ho l’impressione che un po’ di discontinuità la tirerà fuori”. Stando al calendario reale la sua personale previsione l’ha azzeccata.

Finita qua? Macché. Passano ventiquattr’ore e tocca a Pietrangelo Buttafuoco. Si discute di fascismo, argomento che non dovrebbe provocare inciampi. Apparentemente. “Siamo sul finire del 2018 e se ne parla ancora…”, afferma il giornalista. Mistero svelato, dunque: Otto e mezzo è stato confezionato molto tempo addietro, addirittura prima di San Silvestro.

Certo, su La7 ci sono trasmissioni tuttora chiuse per ferie come L’Aria che tira e Tagadà, ma in quel caso la proposizione di un ‘meglio di’ (a tratti surreale) viene comunicata a priori.

Pure stavolta a beneficiarne è Stasera Italia che, seppur senza Barbara Palombelli, resta sul pezzo affrontando le vicende del momento, dalla Sea Watch ai  sindaci ribelli che si oppongono al decreto sicurezza di Salvini. D’altronde, c’è chi può.

Otto e mezzo