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STORIA DEI VIRILI IN TV: “ODEON”…

Guardando la trasmissione “L’Infedele” di Gad Lerner sulla 7 mi sono abbastanza divertito, e mi sono persuaso che si possano dedicare più di un paio d’oro a un tema importante, come “Il corpo della donna” , lasciando sul terreno qualche spunto valido. Ad esempio, tra gli altri, mi è piaciuta la puntigliosità di Gar nel

29 Settembre 2009 14:33

Guardando la trasmissione “L’Infedele” di Gad Lerner sulla 7 mi sono abbastanza divertito, e mi sono persuaso che si possano dedicare più di un paio d’oro a un tema importante, come “Il corpo della donna” , lasciando sul terreno qualche spunto valido. Ad esempio, tra gli altri, mi è piaciuta la puntigliosità di Gar nel cercare un percorso etico nella sfilata di servizi, tette, culi, veline, velette, escort, scortatore o scorticari di escort, eccetera. Una impresa immane. Una novità nel panorama del permissivismo demente delle tv. La cosa meno interessante era, lo debbo dire, la vivisezione delle frasi pronunciate da Berlusconi nella conferenza stampa accanto a Zapatero. Non hanno consentito alcun salto in avanti. Ballo della mattonella del risaputo, o ribattuto dai giornali e giornaletti ogni santo (?) giorno che l’antenna, super, manda in terra. Decidete voi cosa sta per antenna. Dio o un premier. O il dio del piacere o dispiacere, a seconda delle reazioni, detto Gossip.
Mancava un pò di storia della tv, per capire meglio come si è arrivati a questo punto. Si dà il caso che la pietra dello scandalo alla base del momento d’eros e di smarrimento non fu, come qualcuno ha detto, Antonio Ricci con “Drive In”, cominciando con le scollature e i tanga che hanno portato alle veline e stacchetti; e puntando sul bravo Ezio Greggio, secco secco, magro come un chiodo e infoiato come un gatto in amore. Era il 1983, una pietra o tetta miliare? Per cinque anni, fino al 1988, le pietre hanno ruzzolato e, come in una staffetta, hanno passato il testimone (?) a “Striscia la notizia” che ancora dà del filo da torcere a tutti i programmi fra i tg e le prime serate più o meno zoccole, ma non sempre zoccole.
Sfogliamo i ricordi storici. La madre di tutte i “drive” e le “strisce”, imitazioni doc o meno doc comprese, fu “Odeon tutto quanto fa spettacolo”, trasmissione presentata dal dicembre 1976, un anno dopo la riforma della Rai. Trasmissione di varietà, con scorticamento di corpi femminili, trapiantata su Rai2 dal cattolico Brando Giordani finito poi a fare il direttore di RaiUno (figlio di Igino Giordani, un grande pensatore che sta per essere beatificato dal papa) e da un secondo autore, un pò meno cattolico, Emilio Ravel. Bravissimi professionisti. Il loro voleva essere un rotocalco brillante, un organo di informazione spettacolarizzata, la scoperta dell’ombrello, seguita da una lunga serie di ombrelli che scoprono cosa sappiamo. Ci sono cattolici che fiutano il vento che tira, commettono il peccato (?), si confessano, vengono liberati, e si mettono a fare altri programmi, o diventare dirigenti, alti dirigenti, appunto come Brando Giordani che conosco e apprezzo.
E’ dunque lunga la storia di quello che si può considerare un ” humus” che con gli anni da pappa mediatica si è trasformato: ha messo gambe lunghe e natiche turbo per cambiare la tv. E’ diventato un luogo di comando. Comanda la caccia all’italiano guardone che dorme in ogni italiano, un italiano che da anni con la caduta delle ideologie ( è un paradosso che mi passerete) non ha avuto molta scelta politica in giro e frulla di gonna in gonna, di tanga in tanga.
Sarebbe bello trovare qualcuno- un autore, un programma, un creativo, un pensatore- che sapesse trovare il bandolo della matassa dello strip tease e spiegasse chi e cosa c’è sotto allo spettacolo di cui Gad ho offerto, proponendo una sintesi ma comprendendo bene, nel corso dell'”Infedele” stesso, le difficoltà di riuscire, di trovare appigli precisi, sicuri. Le parole annegano i processi sociali e di costume. Per questo che nei miei “Viziati 1 2 3” le parole sono poche e le immagini (accostamenti tra show e realtà) sono molti. Il pubblico lo capisce, certi critici un pò meno, i conduttori quasi per niente. Onore a Gad che ci ha provato.
Italo Moscati