Home MasterChef Italia Simone Rugiati a tutto campo: “Bastianich non sa cucinare. MasterChef aiutato dalla pubblicità. In Rai ci vuole un vero chef”

Simone Rugiati a tutto campo: “Bastianich non sa cucinare. MasterChef aiutato dalla pubblicità. In Rai ci vuole un vero chef”

Il conduttore di Cuochi e fiamme spara a zero sulle conduttrici prestate alla cucina e sul programma-evento di Sky.

pubblicato 3 Febbraio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 21:49

Devo ammettere di avere un debole televisivo per Simone Rugiati (mentre da quel pasticcione di Borghese non mi farei cucinare neanche la pasta col burro). Ma, al tempo stesso, devo riconoscere che lo chef, già antipatico a parte del pubblico televisivo (specie quello dell’Isola e di Pechino Express), ha fatto schizzare un po’ troppo d’olio dalla padella, con il rischio di ustione dietro l’angolo.

In un’intervista al quotidiano Libero ha una buona parola per tutti, inimicandosi di un colpo Sky e la Rai nonché la stessa La7, ovvero le aziende che hanno elevato a cooking-star altri colleghi e non lui (che pure se la passa bene con gli spot della Coca Cola). La sua potrà sembrare invidia, ma in realtà le sue critiche sono per molti versi condivisibili.

Innanzitutto, Rugiati confronta il gradimento del suo programma di nicchia, Cuochi e fiamme (da domani di ritorno su La7d, alle 18.10, con le nuove puntate), con il grande fenomeno mediatico di MasterChef:

“Cuochi e fiamme e MasterChef sono due cose diverse e non lo temo. Certo se La7 investisse quello che hanno investito per loro di pubblicità, ne sarei molto contento”.

Zan zan. Ma la vera cattiveria è quella contro uno dei tre giudici:

“Se Cracco è uno degli chef migliori al mondo e Barbieri è un mio amico, Bastianich non sa nemmeno cucinare. Ha tanti ristoranti, è stato bravo. Ma non dite che è uno chef perché mi viene da ridere”.

Rugiati non le manda a dire anche contro una delle sue ex pigmalione televisive, Antonellina Clerici, rea di non averlo mai troppo valorizzato a La prova del cuoco forse:

“Spero che un giorno la Rai capisca che un programma di cucina lo deve condurre uno chef. La tendenza più diffusa è assecondare la moda. La mia è farmi i cazzi miei”.

Anche sulla Parodi non ha dubbi:

“Spesso i programmi culinari sono affidati a gente che non ha le basi e insegna più che altro a sopravvivere a pranzo e a cena. Se si parla di comunicare la cucina ci vogliono persone che ne sanno. Altrimenti diventa cattiva informazione”.

Su Cuochi e fiamme, di cui io ribadisco un debole personale, dice che “può essere seguito anche da chi non è esclusivamente interessato alla cucina: è un talk show in cui ci si diverte e c’è anche la cucina. Eravamo un programma che non guardava nessuno e siamo diventati un programma cult. Senza pubblicità”.

Niente di più vero. Infatti, visto che I menu di Benedetta sono crollati al 2% in preserale, io punterei in quella fascia molto di più su Cuochi e fiamme, in cui comunque c’è una gara. La7 aveva già trasmesso alcune repliche come traino di G’ Day, qualche tempo fa, ma per poco tempo. Un gioiellino simile non merita di essere relegato sulla defilata La7d, anzi poteva essere persino un perfetto preserale o access per accendere RaiDue.

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