Home Notizie La tv delle ragazze, polemica per lo sketch di Angela Finocchiaro sugli uomini “pezzi di merd@” (VIDEO)

La tv delle ragazze, polemica per lo sketch di Angela Finocchiaro sugli uomini “pezzi di merd@” (VIDEO)

“Gli uomini sono tutti pezzi di merd*, soprattutto il tuo papà”. Ed è polemica

pubblicato 20 Novembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 05:30

Ci aspettiamo che la signora Finocchiaro chieda innanzitutto scusa fornendo le dovute spiegazioni, cosa che chiediamo in ogni caso alla Società Concessionaria per sapere anche se e quali provvedimenti disciplinari verranno adottati nei suoi confronti. Il servizio pubblico radiotelevisivo non può e non deve essere questo“. Così il deputato della Lega Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai alla quale ha inviato un’interrogazione su quanto avvenuto durante la trasmissione La tv delle ragazze, andata in onda su Rai 3 nella prima serata di mercoledì 14 novembre (video in apertura di post, la scenetta incriminata inizia al minuto 7.25).

Capitanio ha denunciato che “parlando a un gruppo di bambine, la comica Angela Finocchiaro ha detto testualmente che ‘gli uomini sono tutti pezzi di merd*’ e quando una bambina le ha chiesto stupita ‘anche il mio papa’?’, la risposta della Finocchiaro è stata: ‘Soprattutto il tuo papà’“. Quindi ha attaccato:

Questa non è comicità. Riferirsi ad un papà o ad una mamma con questi termini e, soprattutto, di fronte ai bambini è una violenza psicologica sul minore, oltre che un esempio di linguaggio diseducativo e di pessimo gusto.

C’è da precisare che la conduttrice Serena Dandini, subito dopo la fine dello sketch de La donna invisibile, ha sottolineato che la Finocchiaro non ha pronunciato davvero quelle frasi rivolgendosi alle bambine, facendo intendere che il pezzo comico è il risultato di un montaggio ad hoc.

Da segnalare, infine, che anche l’Aiart, l’associazione di ispirazione cattolica che si occupa di tv, è intervenuto sulla questione definendo la scenetta “surreale e diseducativa” e parlando di “dis-servizio pubblico antieducativo che annienta ogni regola deontologica e costituzionale“.