Home Tv Talk Maurizio Costanzo a Tv Talk: “Salvini al Costanzo Show? I politici devono essere sempre più simili a chi li guarda”

Maurizio Costanzo a Tv Talk: “Salvini al Costanzo Show? I politici devono essere sempre più simili a chi li guarda”

Il conduttore e giornalista è stato tra gli ospiti della puntata odierna del programma di Rai 3.

pubblicato 17 Novembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 05:35

Maurizio Costanzo ha presentato durante la puntata odierna di Tv Talk, programma in onda su Rai 3 e condotto da Massimo Bernardini, il suo nuovo libro intitolato Il tritolo e le rose.

Il conduttore del Maurizio Costanzo Show, in onda su Canale 5, è stato intervistato in collegamento e ha esordito, parlando della “performance” del vice-premier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sul palco del suo celebre talk show:

Sono passati 41 anni e Andreotti a Bontà Loro fu strepitoso. Oggi, il vice-premier ha cantato Vasco Rossi. I politici devono essere sempre più simili a chi li guarda. Se è un vantaggio o no per il nostro paese? E’ ineluttabile. L’altra sera, al Costanzo Show, però, Salvini ha anche risposto a sei domande di ragazzi di un liceo di Roma. C’era politica nelle sue risposte. Perché il Maurizio Costanzo Show ci ha messo tanto per tornare? La colpa, mica, è stata mia…

Parlando della sua recente intervista a Che tempo che fa e dei siparietti con la moglie Maria De Filippi, invece, Costanzo ha assicurato che la sua vita privata non diventerà mai un format televisivo:

Una specie di Casa Costanzo non lo faremo mai per rispetto ai veri Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, ce lo siamo promesso, io e Maria.

Prendendo spunto dal suo libro, che parla dei suoi anni ’90, Maurizio Costanzo ha ripercorso quelli che, per lui, sono stati i migliori anni per la televisione. Costanzo ha anche sottolineato l’importanza della tv generalista:

Gli anni belli, gli anni d’oro, sono stati i ’70-’90. Gli anni di Rischiatutto, Portobello, dei primi talk show… Anni nei quali la tv nasceva. Oggi, la tv è più articolata. Il desiderio di chi fa tv è di portare i giovani a seguire la televisione generalista. Noi abbiamo bisogno dei ragazzi.

Maurizio Costanzo ha anche dichiarato di essere contrario alla piega “nostalgica” presa recentemente dalla tv odierna:

Bisogna cercare nuovi format ma il problema è un altro. Quando facevo il Costanzo Show, c’erano cantine e cabaret dove potevo prendere Iacchetti, Covatta, Riondino… Oggi, è difficile fare un cast. E’ facile andare verso la nostalgia e, invece, bisogna cercare di proporre. Dobbiamo provare, fare qualche errore. Sbagliando, i programmi vengono meglio. Sbagliare ti fa crescere.

Costanzo ha terminato l’intervista, parlando dell’importanza della “parentela mediatica”:

La morte di Fabrizio Frizzi è stata la prova dela parentela mediatica. Bisogna seminare molto per creare la parentela mediatica. Quando entri nelle case, devi diventare un parente, altrimenti sei un intruso, un ladro.

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