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Carlo Conti: “Non condurrei mai un reality, non mi interessa”. Ma si dimentica di Ritorno al Presente

A L’Intervista Carlo Conti dichiara di non essere interessato alla conduzione di un reality: “Non mi interessa, non sono curioso”. Ma nel 2005 presentò Ritorno al presente: fu un flop e chiuse anzitempo

pubblicato 19 Ottobre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 06:55

Afferma di essere legato ad ogni programma condotto nel corso della sua lunghissima carriera, ma quando si tratta di ricordare l’avventura di Ritorno al presente per Carlo Conti scatta una comprensibile amnesia.

Già nel 2014, durante una puntata di S’è fatta notte, il presentatore toscano collocò la trasmissione – rivelatasi un clamoroso flop –  alla metà degli anni novanta, quasi come volesse allontanarla dalla sua memoria. Stavolta, invece, sempre in un colloquio con Maurizio Costanzo, Conti ha affermato di non essere interessato alla conduzione di un reality.

No, non sono curioso, non mi interessa e credo anche ci siano programmi più adatti a una conduzione femminile”, ha detto nel corso de L’Intervista. “Se i vicini di casa litigano non sono uno che si mette a origliare, non mi interessa”.

Peccato che Ritorno al Presente fosse proprio un reality, il secondo nella storia di Raiuno dopo l’esperimento de Il Ristorante. Andato in onda dal 15 febbraio al 23 marzo 2015, lo show vedeva Conti affiancato da Chiara Tortorella (alla guida del daytime) e Alfonso Signorini. Di tredici puntate previste ne vennero trasmesse circa la metà a causa di ascolti che, in seguito all’esordio pari al 20% di share, crollarono drasticamente al 14,8.

Il reality prevedeva che quattordici vip (o presunti tali) si alternassero in diverse epoche storiche, adattandosi alle abitudini e alle usanze del periodo in cui venivano catapultati. A trionfare, nell’indifferenza generale, fu Gegia, seguita da Sandra Milo e Marina Suma.

L’insuccesso venne imputato al tono elegante del programma, rispetto alle liti che imperversavano su altri fronti. Lo stesso Conti spiegò di non aver voluto puntare su risse e battibecchi, ammettendo al contempo la debolezza di un cast non troppo azzeccato.