Home In mezz'ora 1/2 H in più Speciale Morandi, un ‘Genova, Italia’ targato Annunziata che riporta la tv al cuore della politica

1/2 H in più Speciale Morandi, un ‘Genova, Italia’ targato Annunziata che riporta la tv al cuore della politica

Una puntata speciale in diretta da Genova per fare il punto su ricostruzione, sfollati, lavoro all’ombra dei monconi del Viadotto Polcevera.

pubblicato 14 Ottobre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 07:08

Lucia Annunziata è andata a Genova a due mesi esatti dal crollo del Ponte Morandi per un confronto diretto, e in diretta, tra cittadini e politici. La cosa politicamente più rivoluzionaria da fare in tv in questi ultimi anni.

Da una parte ci sono gli sfollati, i lavoratori prossimi al licenziamento – se va bene, alla cassa integrazione – per la chiusura delle attività colpite a vario titolo dal disastro, i cittadini che chiedono chiarimenti sulla viabilità e sui tempi di tutto quel che verrà; dall’altra il Sindaco e (da qualche settimana) Commissario Straordinario per  la Ricostruzione Marco Bucci, il presidente della  Regione Liguria Giovanni Toti – cui l’Annunziata dà del tu e mostra una certa confidenza in virtù di una colleganza giornalistica che la ‘padrona di casa’ sembra voler sottolineare – e il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, che sostanzialmente ‘sostituisce’ il ministro Toninelli. Sarebbe stato bellissimo, però, avere il titolare del Dicastero.

Interessantissima la scenografia di questo speciale, che si configura rapidamente come un question time ‘vero’, non di quelli parlamentari celebrati come un dovere, tra scranni vuoti e risposte di circostanza: qui ci sono domande concrete cui i presenti devono rispondere senza slogan di partito o senza frasette da tweet. Qui si rumoreggia, qui si replica, qui si hanno numeri e storie vere cui dare risposte, non interrogazioni fatte per accontentare gli elettori.

Dicevamo, la scenografia: al centro del caminetto che occupa la sala non sono state posizionate le postazioni dei politici, ma uno schermo. Quel che va in onda – tra servizi, collegamenti in diretta dagli inviati al Ponte (con spazio anche a Cofferati intervistato sul posto), logo del programma – è al centro: di fronte i cittadini, che non è semplicemente un ‘pubblico’, di lato i tre politici. Una posizione atipica, senza dubbio, in vista di una inquadratura centrale.

Nel mezzo Lucia Annunziata, che sta sempre tra le parti, che porge direttamente il microfono, che si posiziona tra cittadini e politici o tra politici e schermo. La mediazione del giornalismo, la mediazione delle domande nel rapporto tra politica ed elettorato/cittadinanza, si concretizza nella sua presenza fisica ‘tra’ le parti.

La Annunziata col microfono, l’interazione diretta con il pubblico, il botta e risposta, mi ricorda subito Milano, Italia, uno dei primi casi (se non il primo) di talk tv politico che usciva dagli studi, andava per piazze, dava la parola agli elettori disorientati da Tangentopoli. Non eravamo alle derive dalla sospetta eterodirezione delle piazze collegate con i cartelli e l’urlo facile per chiedere “E i politici che fanno?” o forse ne erano i prodromi: in questo caso la formula lo ricorda, anche se la natura è diversa, visto che si può ‘assimilare’ a una telecamera che racconta un incontro tra parti – incontri già peraltro avvenuti, come si ricorda anche in trasmissione – anche se questa volta a fare da moderatore c’è Lucia Annunziata. E non è poco. Di certo non si può archiviare come una ‘porgi-microfoni’.

Lo speciale di 1/2 H in più da Genova è di fatto l’unico evento tv nel giorno esatto dei due mesi del crollo del Ponte Morandi e in più riporta in diretta tv, e in Rai, il confronto politico nel senso più civile del termine, più greco del suo significato. Se il confronto tra politici è ormai tabù forse è il caso di tentare questa via, ma sul modello di quanto fatto da Sky Tg24 all’epoca delle Regionali: confronti tra elettori e candidati di opposte fazioni. Magari si riescono a rappresentare le tante facce dell’elettorato italiano e a riportare nel dibattito chi ha deciso di non votare. Ma questa è un’altra storia.

Per tornare allo speciale, questo il ‘Question Time’ di Lucia Annunziata è anche un modo per capire meglio la direzione dell’Italia, anche perché il Ponte Morandi non è un viadotto cittadino, ma è uno snodo importante per i commerci e gli scambi nazionali e internazionali oltre a essere una cartina al tornasole delle azioni di Governo per il Paese e in Europa.

Televisivamente, però, fondo è proprio la dimensione comunale, territoriale dell’incontro a rendere questo speciale di 1/2 H in più un chiaro esempio di servizio pubblico, che si adopera per creare un confronto diretto politica e cittadini.

“Speriamo di aver contribuito a dare una spiegazione migliore di quanto in genere si vede in tv quotidianamente”

chiosa la Annunziata salutando il pubblico e dando appuntamento a domenica prossima. Intanto tra la sua oretta live da Genova e il Viaggio senza Ritorno di Ulisse, costruito a prova di analfabeti funzionali, direi che Mamma Rai ha dato buona prova di sé in questo fine settimana.

 

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