Home Notizie Emmy 2018 il monologo di apertura tutto incentrato sulla diversità, tema della serata

Emmy 2018 il monologo di apertura tutto incentrato sulla diversità, tema della serata

La diversità è stato il tema portante della serata e del monologo di apertura degli Emmy 2018

pubblicato 18 Settembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 08:22

Come ogni anno gli Emmy si sono aperti con una sequenza musicale e comica con diversi personaggi coinvolti e il successivo monologo di apertura del conduttore che quest’anno essendo due da monologo è diventato una sorta di dialogo. I due conduttori Colin Jost e Michael Che hanno giocato sul fatto di essere uno bianco e l’altro nero, quindi costruendo tutto il discorso di apertura sulla diversità.

Proprio il tema della diversità è stato al centro anche del numero musicale di apertura con i diversi personaggi tra cui Ricky Martin, Tituss Burgess, RuPaul, Sterling K. Brown costruito sul tormentone “we solved it” “lo abbiamo risolto” facendo riferimento proprio al tema della diversità facendo così vari esempi come Sandra Oh prima nominata di origini asiatiche. Proprio questo tema ha accompagnato tutta la serata giocando sul tema anti-Trump senza però citarlo direttamente ma mostrando tutto il valore degli Stati Uniti paese aperto e accogliente verso tutti.

Nel monologo iniziale i due conduttori hanno anche fatto riferimento al pubblico di questi premi che secondo loro sono soprattutto, nelle loro previsioni, anziani.

Michael Che ha detto che la nonna però non guarda gli Emmy perchè per lo più vincono bianchi e i bianchi non ringraziano mai Gesù “ gli unici che lo fanno sono repubblicani o gli ex-tossici“, poi Che ha citato la comedy black-ish dicendo che “è il modo in cui gli è stato chiesto di comportarsi questa sera” ovvero un po’ meno black del normale. Una battuta molto riuscita è legata a Netflix che fa più paura ai dirigenti dei vari network più di una telefonata di Ronan Farrow (il giornalista che ha portato allo scoperto il caso Weinstein e di fatto dato vita al movimento #metoo). I due hanno paragonato Netflix a quella star di Instagram che sta sempre a Dubai e ti domandi “ma come fa” perchè costa 9,9$ e tutti lo dividono ma spende miliardi di dollari per nuove produzioni e ha oltre 700 serie tv da realizzare.

Colpita sia nello sketch iniziale che durante il monologo anche Roseanne che “si è cancellata da sola e poi è stata ordinata dai nazionalisti bianchi” facendo riferimento ai tweet della protagonista che hanno portato alla chiusura della serie tv e alla nascita di The Conners. Hanno poi fatto riferimento alla nomination agli Emmy a Laurie Metcalf paragonandolo a un poliziotto che viene nominato ai BET Award (i premi della tv degli afro-americani).