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Italiansubs, un comunicato sospende le pubblicazioni di sottotitoli: chiusura in vista?

Con un comunicato sulla home page, Italiansubs annuncia lo stop alla pubblicazione di ulteriori sottotitoli, facendo immaginare una chiusura definitiva per il sito diventato punto di riferimento per numerosi appassionati di serie tv

pubblicato 16 Settembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 08:29

“Cari utenti di Italiansubs, a partire da oggi 15 settembre 2018 non troverete più su questo sito alcun sottotitolo di serie TV, film o documentario per il quale non disponiamo dell’autorizzazione del titolare del copyright”.
Questa è la frase di apertura pubblicata ieri sul sito di Italiansubs, una community che gli appassionati di serie tv non possono non conoscere e che, nel giro di pochi minuti, ha gettato nel panico e nello sconforto tutti i suoi utenti.

Operativo dal 2005, Italiansubs è indubbiamente il sito più noto per chi cerca in rete sottotitoli per seguire i propri telefilm preferiti in lingua originale, “accompagnandosi” da una traduzione in italiano che non faccia perdere le voci degli attori. Un lavoro che è valso al sito numerosi Macchianera Awards e migliaia di accessi giornalieri al sito, aggiornato quotidianamente con decide di sottotitoli disponibili, soprattutto durante la stagione invernale. Un sito che ha reso i suoi collaboratori, i traduttori pronti a svegliarsi all’alba per tradurre le puntate di Lost o di Game of Thrones, dei veri e propri “eroi”. E proprio “Subs Heroes” si chiama il documentario uscito nel 2017 per la regia di Franco Dipietro, dedicati ai subber.

Ma quindi cosa è successo? A leggere la nota pubblicata sul sito e diffusa anche tramite i social network la decisione è stata presa “a seguito di segnalazioni di utilizzi impropri e illeciti da parte degli organi di controllo”. Il pensiero, dato anche il tempismo con cui è stato fatto l’annuncio, è andato all’approvazione, avvenuta mercoledì scorso da parte del Parlamento Europeo, alla direttiva sul Copyright, che dà il via libera ai negoziati con il Consiglio e la Commissione per la votazione definitiva di una proposta che è già stata criticata da molti.

La mossa sembra essere preventiva ma non per forza legata a questa approvazione. “D’ora in poi”, prosegue la nota, “sarà impossibile caricare, scaricare e condividere in generale sottotitoli in violazione delle norme poste a tutela del Diritto d’Autore”. Per ora, il gruppo che gestisce il sito preferisce rimandare ogni ulteriore dichiarazione e lasciare al comunicato il compito di fornire tutte le informazioni sulla situazione.

Non solo i sottotitoli (quelli precedentemente caricati per ora sono online), ma sul sito, per una settimana, non si potrà neanche pubblicare commenti nel forum, ad eccezione di quello dedicato a questa notizia. Un tempo necessario anche per il team per organizzarsi e valutare le azioni successive: prima di tutto, la consulenza legale per gestire la vicenda. Da qui, la richiesta ai numerosi seguaci di Italiasubs di contribuire a sostenere le spese legali (le informazioni a proposito sono nel post).

L’impressione, però, è che Italiansubs sia destinato a dover chiudere definitivamente. “Vorremmo ringraziare voi utenti per averci accompagnato fin da quel lontano dicembre 2005 e per averci fatto sentire il vostro calore con ringraziamenti, critiche e suggerimenti”, dice la nota. “Siamo una delle community più belle e più grandi d’Italia soprattutto grazie a voi e siamo fieri di avervi accompagnato e aiutato ad abbattere le barriere linguistiche durante l’epoca d’oro delle serie TV”. Immancabile, poi, il ringraziamento ai “migliaia di volontari che in 13 anni hanno contribuito a rendere Italiansubs quello che è, senza mai chiedere un centesimo in cambio”.

C’è chi parla di duro colpo per la libertà di espressione, chi sprona i ragazzi di Itasa a non mollare: di certo, questa notizia cambia il panorama della fruizione delle serie tv che, dopo l’arrivo di Netflix, ha visto piattaforme e canali tv lavorare per stare al passo con i tempi. Italiansubs lo è stato prima di tutti: per questo, quel #WeAreItasa che chiude il comunicato appartiene un po’ a tutti.