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Che tempo che fa, Carlo Cottarelli sarà ospite fisso

Carlo Cottarelli sarà ospite fisso nella nuova stagione di Che tempo che fa. Fabio Fazio al Corriere: “Intervistare Salvini mi farebbe piacere, ma ha detto che non gli sono simpatico. E’ lui che non vuole venire”

pubblicato 10 Settembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 08:49

Da mancato presidente del Consiglio ad ospite fisso a Che tempo che fa. E’ la storia recente di Carlo Cottarelli, che entra nel cast del programma di Fazio Fazio, in onda a partire da domenica 23 settembre su Raiuno.

Ad annunciarlo è lo stesso conduttore durante l’incontro conclusivo del Tempo delle Donne, il festival del Corriere della Sera.

“Sarà un nostro collaboratore, avremo sempre il professor Cottarelli per avere un punto di vista laico ed oggettivo su quello che accade. Stiamo vivendo un momento di assoluta emotività, vorrei riportare le cose alla ragionevolezza e all’analisi. La tv si fa per cercare di dialogare con chi ci sta guardando e per tentare di far capire qualcosa”.

Fazio parla anche di Matteo Salvini e della possibilità di confrontarsi in studio con lui: “Avere il ministro dell’Interno mi farebbe piacere, io lo invito sempre, è lui che non vuole venire. Lo avevo già invitato la scorsa edizione, lui disse che non gli ero simpatico. Durante la par condicio si poteva invitare solo un esponente per ogni schieramento, quella volta scelse di venire Berlusconi”.

Certa invece è la prosecuzione della collaborazione con Roberto Saviano: “La tv non si fa contro, né per favorire una parte. Sarei uno sciocco se pensassi di non rispettare la sensibilità di tutti quelli che ci stanno guardando. Hai visto che storia abbiamo da tanti anni (riferendosi ad Aldo Cazzullo che lo stava intervistando, ndr) , non è che posso non chiamarlo per non dispiacere qualcuno”.

Inevitabile un commento sulle polemiche riguardanti il suo contratto milionario:

“Sono stato molto fortunato nella mia carriera, ho firmato contratti importanti. La mia ultima dichiarazione dei redditi è di oltre 2 milioni di euro, di cui come è giusto che sia pago la metà in tasse. Però c’è una cosa che trovo inaccettabile: che il denaro diventi l’unica scala di valori per poter avere un’idea o un’altra. Il denaro non può essere una condanna per rinnegare tutti i valori con cui sono cresciuto. Che tempo che fa ha guadagnato un punto e mezzo in più rispetto all’anno scorso, costa un terzo rispetto a una fiction, è pagato interamente dalla pubblicità, ha vinto 27 serate su 32”.

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