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Ozark la famiglia Byrde torna dal 31 agosto su Netflix con la seconda stagione

Jason Bateman e Laura Linney protagonisti della seconda stagione della serie tv Netflix

pubblicato 30 Agosto 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 09:20

Lasciare la via vecchia per imboccarne una nuova spesso può portare dei rischi imprevedibili. Proprio seguendo questo antico adagio, riparte la seconda stagione di Ozark rimanendo nel solco della prima senza allontanarsi troppo dal terreno tracciato e che bene o male ha trovato una sua fetta di pubblico.

La seconda stagione di Ozark, da domani 31 agosto disponibile su Netflix, racconta le vicende della famiglia Byrde composta da Martin e Wendy Byrde interpretati dagli ottimi Jason Bateman e Laura Linney, con i loro due figli Charlotte e Jonah (Sofia Hublitz e Skylar Gaertner). Quando circa un anno fa (o magari anche meno se avete recuperato da poco la serie) conosciamo i Byrde sono una normale famiglia americana, o almeno questo è quello che lasciavano pensare. Tra riciclaggio di denaro per un cartello messicano e amanti segreti, la “normalità” dei Byrde era solo apparente.

La loro vita prende però una piega inaspettata proprio a causa del lavoro del capofamiglia che per tentare di fuggire al cartello della droga messicano per cui ripulisce il denaro attraverso affari legittimi, sposta moglie e figli in un tranquillo borgo di periferia nella zona delle Ozark. Ma anche qui la tranquillità è solo apparente. Per tentare di riciclare il denaro messicano in una zona economicamente depressa, Martin e la moglie finiranno per investire in un night club e per scontrarsi con la famiglia Snell che sul territorio produce e vende droga.

Ozark è quindi il racconto di come una coppia semplice, tranquilla, normale, finisca al centro di intrighi criminali tra omicidi, pestaggi e denaro da nascondere e ripulire. Martin e Wendy affrontano tutto con un’apparente spietata serenità, una razionalizzazione del male necessaria per la sopravvivenza. Nel finale di prima stagione i Byrde erano riusciti a imbastire un accordo tra gli Snell e il cartello messicano, un patto vantaggioso per tutti in cui Martin e Wendy dovevano occuparsi della costruzione di un casinò per riciclare i soldi sporchi. Ma tutto precisa per una parola di troppo con Darlene Snell che uccide il referente messicano.

Senza entrare in troppi dettagli a rischio spoiler, nella seconda stagione i Byrde si ritroveranno così davanti ad un nuovo avvocato referente del cartello messicano che vuole mantenere in vita il patto (Janet McTeer), l’FBI e le difficoltà di fare impresa in una zona depressa come le Ozark. La costruzione del casinò sarà il fulcro della nuova stagione che si apre così a un aspetto più politico del racconto, tra meccanismi burocratici da oliare in ogni modo per realizzare l’opera fondamentale per la sopravvivenza della famiglia.

La famiglia rimane pur sempre un punto centrale in Ozark, un progetto drama fortemente voluto da Jason Bateman che sarà di nuovo anche regista, dopo la nomination agli Emmy ottenuta sia come attore che come regista di un episodio della prima stagione. La famiglia Byrde ma anche la famiglia Langmore, piccoli criminali locali che provano a sopravvivere, guidati dalla diciannovenne Ruth (Julia Garner) desiderosa di crescere sfruttando e imparando da Martin Bryde.

Ozark è una serie oscura nelle luci, nelle atmosfere, ma anche nei caratteri dei personaggi che spingono ciascuno di noi a dubitare sulla propria integrità in situazioni estreme come quelle in cui si ritrovano i protagonisti. Quanto è facile adattarsi a una realtà completamente diversa? In Ozark è molto forte un tema caro agli Stati Uniti e ancora poco affrontato da noi nelle fiction o nella serialità italiana, quella differenza forte e sempre più evidente tra le città, i grandi centri moderni e sviluppati, e le piccole realtà dell’entroterra dove tutto è gestito in maniera diversa quasi come fossero ritagli di passato.