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The Innocents, recensione in anteprima Blogo del teen-drama sovrannaturale di Netflix

La recensione in anteprima di The Innocents, la nuova serie tv di Netflix con protagonisti un ragazzo ed una ragazza in fuga dalle proprie famiglie e dalla scoperta di lei di essere una mutaforma

pubblicato 23 Agosto 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 09:30

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The Innocents, la nuova serie di Netflix disponibile dal 24 agosto 2018, è uno di quegli show che possono essere visti da differenti angolature: dal teen drama, alla storia coming-of-age, passando per l’amore impossibile ed il sovrannaturale. Da questo punto di vista, i due creatori Hania Elkington e Simon Duric hanno fatto un lavoro che vuole davvero cercare di catturare l’attenzione di più persone possibili.

Di cosa parla The Innocents? Innanzitutto, la storia è ambientata tra la Gran Bretagna e la Norvegia. Protagonisti sono due ragazzi, June (Sorcha Groundsell) ed Harry (Percelle Ascott): innamorati, il loro amore è ostacolato dalle loro situazioni familiari. Lei ha un padre, John (Sam Hazeldine), che sta progettando un trasloco; lui, invece, ha un padre che necessita costantemente di cure.

June ed Harry, per evitare quello che sembra essere un futuro segnato, decidono di fuggire. Fin qui sembra la classica storia d’amore di due adolescenti che, lungo il viaggio, crescono e imparano a scoprire meglio loro stessi. Fino a qui: perché durante la fuga June viene presa di mira da Steinar (Jóhannes Hauker Jóhannesson), uomo che lavora per il professore Halvorson (Guy Pearce), che la vuole a tutti i costi a casa sua. Il motivo è presto detto: June è una mutaforma, e riesce a trasformarsi, sotto determinate condizioni, in chiunque abbia di fronte a sé.

Lo shock iniziale è tanto, ma i due protagonisti decidono di non tornare a casa, e di continuare a fuggire, questa volta non più solo dalle famiglie, ma anche da Steinar. Halvorson, d’altra parte, è determinato a prendere June, che è figlia di Elena (Laura Birn), mutaforma che l’ha abbandonata senza motivi anni prima e che fa parte di alcuni studi fatti dal professore.

Dalla prospettiva da cui lo si guarda, The Innocents può indubbiamente offrire numerosi spunti: i più giovani -ed i più romantici- saranno catturati dalla storia di June ed Harry, il cui amore innocente cerca di sopravvivere; i più adulti lo seguiranno per il mistero sovrannaturale, oppure per quel clima a metà tra il fantasy ed il noir tipico delle serie scandinave.

Eppure, The Innocents sembra pensato solo per questo, ovvero per essere il più accattivante possibile per il maggior numero di persone. Un’operazione che unisce diversi elementi che vanno a parare tra i gusti degli abbonati Netflix -il che non è necessariamente un difetto: lo fanno tutti i network televisivi quando ordinano serie in linea con il proprio target di riferimento-, ma che manca l’obiettivo di avere una propria impronta originale.

A vedere The Innocents ci si incuriosisce, ma non ci si appassiona: la formula si rivela presto, con la caccia ai due giovani e la protagonista femminile alle prese, in ogni puntata, con una trasformazione diversa. La combinazione teen drama + sovrannaturale non è cosa nuova per la televisione, e The Innocents fa il suo dovere inserendosi nel catalogo di produzioni simili cercando di differenziarsi solo con le ambientazioni norvegesi, solitamente abituate ad omicidi e non a misteriosi studi scientifici su mutaforma. Ma è un po’ poco per parlare di rivelazione.

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