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I Simpson, addio ad Apu? Da una polemica il caso che potrebbe allontanare il personaggio

Gli autori de I Simpson stanno pensando a come gestire la situazione legata ad Apu che, dopo un documentario del 2017, è stato ritenuto uno stereotipo dell’indiano negli Stati Uniti e, per questo, offensivo

pubblicato 3 Agosto 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 10:08

La trentesima stagione de I Simpson potrebbe dover fare a meno di un altro suo storico personaggio. Dopo l’uscita di scena di Edna Kaprapall qualche anno fa, in rispetto alla scomparsa della sua doppiatrice Marcia Wallace, e di Maude Flanders, ora potrebbe toccare ad Apu.

Non è infatti chiaro quale sarà il destino del proprietario indiano del Jet Market, ossessionato dal proprio lavoro e sempre impegnato a crescere i suoi otto figli, avuti con Manjula (doppiata nel suo debutto da Paola Barale). Il motivo non è l’ennesima provocazione degli autori, ma una polemica nata nel 2017 a seguito del documentario “The Problem with Apu” di Hari Kondabolu.

Il documentario partiva da una premessa: quanto lo stereotipo dell’indiano negli Stati Uniti abbia influenzato le vite degli indiani, a partire proprio dalla rappresentazione di Apu ne I Simpson nel corso degli anni. Secondo gli intervistati, infatti, la visione che avrebbe dato il personaggio della comunità indiana li avrebbe portati a ricevere battute sulle loro origini, fino a ricevere loro stessi il soprannome “Apu”.

Una polemica frutto anche dei tempi moderni, e della necessità di portare maggiore rispetto a tutte le etnie e comunità presenti nel mondo ed, ovviamente, negli Stati Uniti. Il gruppo autorale de I Simpson, però, non ha accettato le critiche e, a modo suo, le ha rispedite al mittente.

E’ successo nel quindicesimo episodio della 29esima stagione, “No Good Read Goes Unpunished” -ancora inedito in Italia, dove gli episodi vanno in onda in prima tv su Italia 1-. Nella puntata, una delle trame vede Marge leggere a Lisa uno dei suoi libri preferiti quando era bambina. Rileggendolo, però, si accorge che la visione della donna contenuta nel racconto è ricco di stereotipi oggi non accettabili e decide, così, di censurare il libro. Così facendo, però, si rende conto che il libro perde tutto il suo senso.

“Cosa devo fare?”, chiede la donna alla figlia. “E’ difficile da dire”, è la risposta della saggia Lisa, che rompe la quarta parete e guarda direttamente in camera, rivolgendosi al pubblico ed, inevitabilmente, a Kondabolu. “Qualcosa che è iniziato decenni fa e che era apprezzato ed inoffensivo oggi è politicamente scorretto. Cosa si può fare?”. La scena a quel punto si allarga, con Lisa che mostra una foto di Apu e la didascalia “Don’t have a cow”, in italiano “Non farti infartare”, uno dei tormentoni di Bart.

“Wow. Politicamente scorretto? E’ questa la morale che il mio documentario e la discussione che ne è nata ha provocato? Ragazzi, amavo davvero questo show. Che cosa triste”, ha commentato l’autore. Matt Groening non si è mai espresso apertamente sulla questione, mentre nei giorni scorsi, al Television Critics Association press tour l’amministratrice delegata di Fox Television Dana Walden ne ha parlato ai giornalisti.

La Walden ha espresso fiducia nei confronti dello showrunner Jim Brooks e nel suo gruppo “nel gestire la vicenda nel miglior modo possibile per la serie. Non siamo ancora sicuri di ciò che faranno, ma sarà una loro decisione”. Un caso più unico che raro, per una serie in onda da più di trent’anni e che ha attraversato davvero diversi periodi storici e che ha raccontato una società in continuo cambiamento. Ora, tra le varie polemiche accese dalla serie, ci sarà anche “il problema con Apu” e la necessità di trovarvi una soluzione.

[Via DeadlineHollywood]