Home Notizie La televisione non è la verità, da “Quinto potere” ad oggi

La televisione non è la verità, da “Quinto potere” ad oggi

Riflessioni sulla televisione

di Hit
pubblicato 8 Luglio 2018 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:56

Quanto è vero o quanto è verosimile quello che ci mostra e ci dice la televisione tutti i giorni? Bella domanda la cui risposta siede nella notte dei tempi (televisivi). Lasciando perdere i telegiornali ed i programmi d’informazione (ma neppure tanto!), quanto di ciò che ci mostra la televisione è vero? Riunioni di autori e redattori che si chiedono: cosa vorrà da noi il nostro telespettatore tipo? Cosa dobbiamo proporgli e cosa invece dobbiamo tenere molto lontano da lui affinchè non scappi?

Prima occorre capire chi è il nostro pubblico e poi ci si mette attorno ad un tavolo e si buttano giù le idee giuste per questa o quell’altra fascia di telespettatori. Ma quanto di quello che ci viene mostrato arriva poi a destinazione come verità assoluta e quanto invece come semplice momento d’intrattenimento, si spera piacevole? Quando si sa di essere ripresi da una telecamera -qualsiasi tipo di telecamera- si cambia. Celebre una battuta di Beppe Grillo, quando disse che un giudice di Un giorno in pretura prima diede un anno ad un imputato, poi, siccome la scena non venne bene, quando dovette rifarla gliene diede due di anni a quel poveretto.

C’è un vecchio film americano degli anni settanta che pare volere rispondere a tutte queste domande. Si tratta di “Quinto potere” di Sidney Lumet. Li si parla di un network americano in crisi di ascolti con il suo principale giornalista interpretato da un immenso Peter Finch, che un giorno “dà di matto” e ignorando completamente il gobbo elettronico, parla direttamente al suo pubblico in modo franco e diretto. I telespettatori sintonizzati su quel canale vengono completamente irretiti da quel discorso ed arrivano ad obbedire all’ordine di Finch, che chiede loro di andare alla finestra ed urlare la celebre frase “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”.

In seguito al grande successo di ascolti di quella trovata, ad Howard Beale, questo il nome del personaggio interpretato da Finch, viene affidata la principale trasmissione di quel network e nel corso di una puntata, l’ultima di quel programma, Beale fa un editoriale al proprio pubblico, un discorso che appare -ancora oggi- una perfetta fotografia della televisione, nonostante i tempi siano cambiati, siano passati 40 anni e l’avvento del web con i social network abbiano modificato un po’ le cose (magari amplificandole come spesso accade con le cosiddette “fake news”).

Ecco di seguito il testo dell’editoriale di Beale letto nell’ultima puntata del suo programma:

La televisione non è la verità!

La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni e giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere.
Quindi se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru, andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera. Sapete, da noi non potrete ottenere mai la verità: vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna, noi vi diremo che, che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare e che per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete, guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince, vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire.

Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero, ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede… conoscete soltanto noi!
Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui, cominciate a credere che la TV è la realtà e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la TV vi dice: vi vestite come in TV, mangiate come in TV, tirate su bambini come in TV, persino pensate come in TV.
Questa è pazzia di massa, siete tutti matti! In nome di Dio, siete voialtri la realtà: noi siamo le illusioni!

Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora, spegneteli immediatamente, spegneteli e lasciateli spenti, spegnete i televisori proprio a metà della frase che vi sto dicendo adesso, spegneteli subito!!