Home Notizie Quella volta che la Leosini inchiodò Fabio Volo: “Hai assassinato la cultura italiana…”

Quella volta che la Leosini inchiodò Fabio Volo: “Hai assassinato la cultura italiana…”

Il fenomeno Leosini non si ferma e in attesa dell’ultima puntata di Storie Maledette 2018 da Facebook rispunta una chicca…

pubblicato 21 Marzo 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 01:59

“Il protagonista della storia di questa sera si è macchiato di un crimine orrendo, di un crimine efferato, trincerandosi dietro l’immagine del ragazzo della porta accanto. Quest’uomo ha assassinato la cultura di un intero Paese.

Buonasera Dottor Volo…”

Questo l’incipit di una ‘inedita’ puntata di Storie Maledette che vede Franca Leosini ‘inchiodare’ alle sue colpe lo scrittore e maître à penser Fabio Volo: una delle pagine più belle vergate dalla penna di Nostra Signora delle Testi Rilegati rispuntata agli onori delle cronache, in un mercoledì finto primaverile, grazie a Stefano Andreoli, uno degli autori più brillanti che la tv (e non solo) offra oggi. Non è un documento inedito, ma a molti magari ignoto, visto che è tratto da Volo in Diretta, programma tv della seconda serata di Rai 3 in onda nella stagione 2012/13 cui proprio Andreoli partecipò come autore.

Una gag, dunque, andata in onda il 13 gennaio 2013, a metà strada tra la 13esima edizione di Storie Maledette, terminata nel luglio precedente, e la 14esima, che sarebbe iniziata nel settembre successivo. Non un’ospitata a ridosso di un lancio, quindi, ma un omaggio alla Leosini, ai leosiners e a Volo stesso, che avrà così soddisfatto il desiderio di essere sottoposto al ‘procedurale’ più amato della tv italiana.

Fatto sta che è bastato recuperare la clip dagli archivi del vecchio sito Rai perché gli appassionati del genere (tra cui la sottoscritta) anelassero una versione estesa e approfondita del faccia a faccia Leosini-Volo, magari da inserire nella prossima stagione di Storie Maledette o da confezionare per uno spin-off dedicato a celebrities tv-politiche-gossippare  che possano dare spunti interessanti (sogno Leosini vs Sgarbi, per dire).

Per adesso, invece, ci avviamo alla conclusione della nuova stagione di Storie Maledette, iniziata all’insegna del delitto di Sarah Scazzi e delle interviste alla cugina Sabrina Misseri e alla zia Cosima Serrano, condannate all’ergastolo per l’omicidio della 15enne di Avetrana avvenuto nel 2010. Un caso che colpì  l’opinione pubblica, così come la doppia puntata di Storie Maledette ha diviso critica e pubblico per lo stile particolarmente verboso (ed è tutto dire) che ha caratterizzato queste prime due puntate. C’è stato, inoltre, qualche strascico polemico innestato dall’intervento della criminologa Roberta Bruzzone, coinvolta nella vicenda processuale dei Misseri dallo zio Michele di cui è stata consulente e che ha poi querelato, che ha criticato proprio i modi in cui la Leosini ha ricostruito i fatti. Un botta e risposta che meriterebbe una puntata a parte.

Se la doppia intervista a Cosima e Sabrina ha fatto storcere il naso a quanti vi hanno visto una ricostruzione a favore delle due donne e a carico di Michele Misseri, unico a piede libero della famiglia, sul caso Volo la questione non si pone: “Un Delitto Risolto” si intitola la ‘finta’ puntata realizzata per condannare il divulgatore di una “stolida filosofia, una filosofia naif, provinciale diciamo…”.

Ne vien fuori una delle migliori puntate di Storie Maledette: fuor di iperbole, l’ultima stagione ha visto per adesso una Leosini imprigionata nei suoi schemi e meno ficcante, meno plastica nelle espressioni, meno misurata nel bilanciamento di fatti e decorazioni. Il paragone non viene fatto, ovviamente, con il ‘fake’ di Volo quanto con le puntate delle precedenti stagioni (e la doppia puntata del 2013 sul caso Cristallo vale la pena di essere rivista) e con le ultime due, quelle del caso Scazzi, appunto, in cui l’ironia lascia il posto alla condiscendenza. Ma è un altro discorso.

“Dottor Volo, dalle carte processuali emerge il suo diabolico talento nel carpire la buona fede delle sue vittime […] Decide lei di trasformarsi in un killer, un killer seriale peraltro, scrivendo e dando alle stampe ben sei libri. […] Perché l’ha fatto? Per rendersi interessante agli occhi di ovulanti lettrici?”

ricama una meravigliosa Leosini in versione ‘comedy’ che ‘riscatta’ quella vista a Sanremo 2018 con Baglioni, senza dubbio. Intanto ci prepariamo a vederla alle prese con un nuovo – e ultimo, per ora – cold case domenica 25 marzo, quando intervisterà Paolo Esposito, condannato per l’omicidio nel 2009 della compagna Tatiana Ceoban (36 anni) e della figlia della donna, la 13enne Elena; l’uomo aveva una relazione con la sorella della compagna, la 18enne Ala, e il delitto, avvenuto a Gradoli, sarebbe servito a iniziare una nuova vita insieme a lei e alla figlia avuta dalla vittima nel 2003. La vicenda deli “amanti diabolici”, come fu ribattezzato dalla stampa, chiuderà dunque il 16° ciclo di Storie Maledette.

In attesa di nuovi ‘romanzi’ firmati da Franca godetevi Volo processato dalla Leosini su sito Rai.