Home Pino Insegno Pino Insegno: “La critica di Aldo Grasso era un fake, ho fatto un errore, sono impazzito”

Pino Insegno: “La critica di Aldo Grasso era un fake, ho fatto un errore, sono impazzito”

Pino Insegno contro Aldo Grasso: l’attore comico ammette di aver sbagliato.

pubblicato 19 Novembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 03:33

Pino Insegno ritira l’invettiva nei confronti di Aldo Grasso. Il conduttore sette giorni fa aveva riservato parole dure verso il critico televisivo e ora, nella puntata del 19 novembre di Voice Anatomy su Radio 24, è tornato sull’argomento. “La scorsa settimana ho cominciato con un’invettiva personale versus il critico Aldo Grasso. Ovviamente si è trattato di un’invettiva molto importante e forte nei confronti di una critica che avrebbe ricevuto questa trasmissione, che si è rivelata essere un fake da parte delle comunicazioni che mi sono state consegnate. E’ partito tutto da lì. Non voglio utilizzare ancora la radio in forma privata, lo faccio per chiudere questa disavventura, anche se ovviamente mi piacerebbe confrontarmi con lui”, ha detto Insegno. Effettivamente il critico Grasso aveva già informato di non aver mai scritto del programma radiofonico del romano.

Secondo Insegno, comunque, ci sarebbero stati “anni di critiche annose nei miei confronti, critiche alla persona […] E’ partito un impazzimento, una scheggia impazzita cerebrale […] Alcune critiche lasciano il tempo che trovano, non ti fanno crescere. Addirittura attribuiscono al sindaco (ex, ndr) Alemanno la mia ascesa televisiva, quando io ho iniziato con Gino Bramieri trentasette anni fa in prima serata con L’Allegra Brigata e Alemanno non c’era. Così come tanti direttori si sono alternati durante le mie apparizioni televisive”.

Quindi, l’ammissione, senza però le scuse: “Ho un commesso un errore di tempistiche, ho detto cose che penso giuste nel momento sbagliato. Ritiro l’invettiva, la critica versa questa trasmissione non c’è mai stata. Mi sono fidato ed essendo già ferito da qualcosa di antico sono impazzito senza mancare di rispetto alla persona. Quel che penso, però, rimane intatto”.

Pino Insegno