Home Notizie Biagio Izzo si racconta a TvBlog: “Faccio qualche film, un po’ di televisione ma il mio vero mestiere è il teatro”

Biagio Izzo si racconta a TvBlog: “Faccio qualche film, un po’ di televisione ma il mio vero mestiere è il teatro”

Reduce dalla conduzione della serata finale di “Miss Italia nel mondo” e dal set del nuovo film di Leonardo Pieraccioni “Io e Marilyn”, che uscirà nelle sale cinematografiche a Natale, Biagio Izzo ci ha concesso in esclusiva questa intervista, in cui ci racconta i suoi esordi ed i suoi progetti futuri. Una chiacchierata a cuore

di Hit
pubblicato 21 Luglio 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 15:57

biagio izzo intervistato in esclusiva da tvblog

Reduce dalla conduzione della serata finale di “Miss Italia nel mondo” e dal set del nuovo film di Leonardo Pieraccioni “Io e Marilyn”, che uscirà nelle sale cinematografiche a Natale, Biagio Izzo ci ha concesso in esclusiva questa intervista, in cui ci racconta i suoi esordi ed i suoi progetti futuri. Una chiacchierata a cuore aperto che tocca sia temi professionali che risvolti umani di una professione come quella del comico e dell’attore e che ci consegna un lato di Biagio Izzo differente, spesso sacrificato dai copioni “solo risate” a cui il cinema ci ha abituati.

Televisione, cinema, teatro, cosa preferisci?

Teatro assolutamente. Ho una mia compagnia da quasi dieci anni. Dico sempre che il mio mestiere è il teatro, poi faccio qualche film, un po’ di televisione ma il mio vero mestiere è il teatro. E’ proprio il mio habitat naturale, è un luogo che ti permette di sperimentare. Io nasco con il teatro, ho avuto la gioia, la fortuna e l’onore di lavorare con Rosalia Maggio e lei mi ha insegnato tantissime cose. Il teatro o lo ami oppure no. In teatro non puoi barare, vengono subito a galla i difetti.

Nel teatro poi c’è il contatto diretto con il pubblico

Assolutamente si, però il contatto con il pubblico lo puoi avere anche con le serate. Il teatro però è proprio una forma di scuola. Nelle serata di piazza può capitare una persona che casualmente passa di lì allora si ferma a guardarti, mentre in teatro lo spettatore ti sceglie e paga il biglietto. Per questo il teatro è una forma di spettacolo: la più difficile in assoluto, è proprio l’arte dei poveri, perché si fatica tanto, si guadagna pochissimo, difficilmente si diventa famosi e per farlo ci vuole quindi grande amore.

Una disciplina dello spettacolo che ti dà notorietà ed in cui si guadagna di più rispetto al teatro è il cinema

Si per la notorietà senz’altro, mentre per i soldi ti dico in tutta franchezza che ora non è più così. Anche al cinema c’è crisi, i cachet non sono più quelli di una volta. C’è tanta concorrenza i soldi sono quelli. Però amo molto fare cinema, ci si diverte, si tenta di sperimentare. E’ una disciplina diversa dal teatro e dalla televisione. Mi piace fare un po’ di tutto, mettermi in discussione, fare esperienze ed il cinema mi ha dato questa possibilità. Poi se i registi continuano a chiamarmi certamente non sono io che li minaccio, evidentemente va bene il mio modo di essere, di fare comicità.

Che ne pensi del famoso luogo comune in cui in ogni attore comico c’è un attore drammatico?

Che ne pensi del famoso luogo comune in cui in ogni attore comico c’è un attore drammatico?

Io dico che nel cuore di ogni comico c’è una vena drammatica solo che non ne abbiamo la misura, allora diventiamo patetici quando entriamo nel drammatico ed esageriamo. Questa cosa poi si corregge negli anni con l’esperienza. Perché una parte di noi, quella drammatica, è incontrollabile ad inizio carriera.

Ti hanno proposto qualche ruolo drammatico ?

Si molte volte. Però ho sempre detto che ho bisogno di trovare una persona che mi stimoli, che mi faccia capire e che mi convinca che io sono adatto a fare quella cosa.

Fiction televisive non ne hai fatte molte, un caso oppure una scelta precisa?

In effetti ho fatto solo una cosa con Pingitore. La mia agente mi dice che sono strano, gli attori vengono sempre dalla fiction e poi fanno il cinema, invece tu venendo dal cinema non fai fiction. Dovevo fare “Caterina e le sue figlie” ma non ho potuto perché lavoravo in teatro. Mi chiamarono anche per fare “Don Matteo” e sostituire Flavio Insinna ma poi non se ne fece nulla. Mi piacerebbe fare comunque le fiction, soprattutto quelle brevi, sono una forma che mi interessa molto.

Passando alla televisione, un programma come “Affari Tuoi” ti sarebbe piaciuto condurlo ?

Grande risata. Chiaramente si, se dicessi di no mentirei spudoratamente. Di questo programma ho visto sempre delle versioni molto belle: Bonolis, Insinna, Giusti, la mia sarebbe una versione molto popolare. Porterei il mio spirito, ma non so se questa cosa potrebbe funzionare.

Te l’hanno mai proposto ?

Qualcuno mi aveva proposto di fare un provino, poi mi sono fermato sulla soglia di quella porta, ho preferito lasciare stare. Poi adesso c’è Max Giusti che lo conduce benissimo, quindi viva Max Giusti!

Cosa ricordi dell’esperienza a Buona Domenica?

Della mia esperienza a Buona domenica devo dire grazie a Gigi D’Alessio. Maurizio Costanzo chiese una volta a Gigi “Ma chi è questo Biagio Izzo?” e D’Alessio rispose “Lui è il Gigi D’Alessio della comicità” e da questa affermazione di Gigi poi Maurizio mi chiamò per partecipare a Buona domenica. Ho fatto tre anni di Buona domenica, tre anni meravigliosi, li ho capito la potenza della televisione e la popolarità che ti regala. Anni prima avevo già fatto “Macao” un programma cult di Gianni Boncompagni in cui facevo Ambrogio Esposito il napoletano al nord, ma il vero bagno di popolarità lo ebbi con la domenica pomeriggio di Canale5. . Io non dimenticherò mai un episodio a Napoli, ero con un grande attore di teatro, di cui non voglio fare il nome e che stimo tantissimo, arrivò un gruppo di persone a chiedermi un autografo e a fare delle fotografie, davano addirittura a lui la macchina fotografica per fotografarci, e lui mi guardò e disse: “Vedi questa è la televisione…”.

Qualche progetto televisivo che bolle in pentola?

Ci stiamo pensando. Stanno organizzando questo nuovo programma di Vincenzo Salemme (Nord e Sud per 4 mercoledì su RaiUno dal 16 settembre produzione Ballandi, ndr) in cui farò qualcosa anche io. Io adoro Vincenzo, il nostro è un feeling pazzesco. Nell’altro programma che fece per RaiUno (Casa Salemme, ndr) io arrivai all’ultimo momento a Napoli da Torino, ed andammo in scena in diretta, senza fare prove, ci siamo guardati negli occhi e siamo partiti.

Con Vincenzo Salemme c’è quindi una grande intesa?

Si, io devo tanto a Vincenzo, il primo film che ho fatto è stato grazie a lui, si trattava de “L’amico del cuore”. Un ruolo che lui scrisse per me quando faceva teatro, ma che io non potei fare perché allora il mio produttore non mi lasciava andare. Poi quando si decise di fare un film su questa commedia Salemme disse che la parte del tassinaro la dovevo fare io, Rita Rusic che produceva la pellicola disse “Ma chi è questo Biagio Izzo?”, e Vincenzo disse “un attore napoletano molto bravo”. Quindi lui mi ha fatto entrare dalla porta principale del cinema italiano e quella è stata la mia grande occasione, perché poi altri mi videro e mi chiamarono, come per esempio Aurelio De Laurentiis, devo quindi a Salemme la partenza della mia carriera, ed ancora oggi lo ringrazio.

Fra colleghi attori allora non c’è tutta questa invidia, gelosia, rivalità come spesso si pensa?

Ti racconto questo episodio: 5 anni fa in televisione guardavo un intervista a Leonardo Pieraccioni e l’intervistatore chiedeva a Leonardo quale film volesse fare in futuro e lui rispose che il suo desiderio era di fare un film con un attore napoletano. Ed io pensai, magari fossi io quella persona, ma allo stesso tempo pensai anche che in realtà la persona giusta era Vincenzo Salemme. Quando poi, qualche tempo fa, Leonardo chiamò Vincenzo per spiegargli il soggetto che aveva in mente, Vincenzo gli disse “Ma questo personaggio è Biagio Izzo, non sono io”. E lì Leonardo decise di chiamarmi per questo film. Sembra un film ma è realtà. A volte il pubblico pensa che fra noi attori ci sia magari tanta invidia e tanta gelosia, ma come dimostra questo episodio c’è anche molta amicizia, stima e rispetto. In questo mondo ci sono anche persone come Salemme, Brignano, De Sica, Boldi, Proietti, persone a cui voglio bene e che in ogni momento ti possono aiutare.

Ti piacerebbe avere un programma televisivo tutto tuo?

Io non amo fare tanta televisione, perché facendo molto teatro e cinema non ho tantissimo tempo. Io poi non sono un personaggio televisivo, non sono un cabarettista che fa dieci battute al minuto. Io anche quando faccio degli sketch interpreto delle situazioni comiche. Io faccio una battuta ogni quarto d’ora, se mi viene bene. A me piace “interpretare” e scimmiottare un personaggio, una situazione, perché essendo un attore venendo dal teatro io sono fondamentalmente una maschera.

Adesso con cosa sei impegnato?

Sto finendo di girare il film di Leonardo Pieraccioni “Io e Marilyn” di cui ti ho raccontato prima, che uscirà a Natale, farà concorrenza al cinepanettone di Aurelio De Laurentiis. In questa pellicola interpreto un circense, il proprietario del circo “Posillipo”. Nel cast oltre a Leonardo ed a me c’è la sosia di Marilyn Monroe, Luca Laurenti, Massimo Ceccherini, Barbara Tabita, c’è poi Marta una ragazza bravissima davvero. Una commedia brillante in pieno stile Pieraccioni, che io definirei “Felliniana”. Negli intervalli della registrazione del film nel rivedere alcune scene con Leonardo mi sono davvero emozionato. Il circo per natura è triste ma in questo film è divertente, solare pur mantenendo quelle situazioni tipiche del cinema di Fellini. Il prossimo film “La valigia sul letto” inizierò a girarlo prossimamente, sarà diretto da Edoardo Tartaglia, ed interpreterò il ruolo di un pentito della camorra, sarà un film divertente, niente di drammatico. Mentre a settembre dovrei iniziare il nuovo film di Massimo Boldi, stanno scrivendo la sceneggiatura in questi giorni.

E nel teatro progetti ed anticipazioni ?

In teatro farò la ripresa del mio spettacolo “ Una pillola per piacere” che ho già fatto dal febbraio al maggio scorso. Per questa occasione invece girerò i teatri del sud dopo aver passato quelli del nord. Uno spettacolo che ho scritto con Bruno Tabacchini che è il mio autore da 40 anni, con la regia di Claudio Insegno, le musiche di Paolo Belli, costumi di Graziella Pera. Faremo questo spettacolo ad ottobre, novembre e dicembre per poi provare quello nuovo a gennaio e debuttare a febbraio.