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Moonlight Serenade

Probabilmente l’immagine più bella che il nostro pianeta ha potuto e può tuttora offrire all’occhio umano è identica a quella che gli astronauti si sono trovati e tuttora si trovano a vedere quando sparati nello spazio la vedono a migliaia di chilometri dal suo suolo. Un’immagine di colori che spaziano dal verdastro delle terre coltivate

di Hit
pubblicato 19 Luglio 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 15:57


Probabilmente l’immagine più bella che il nostro pianeta ha potuto e può tuttora offrire all’occhio umano è identica a quella che gli astronauti si sono trovati e tuttora si trovano a vedere quando sparati nello spazio la vedono a migliaia di chilometri dal suo suolo. Un’immagine di colori che spaziano dal verdastro delle terre coltivate e delle foreste, fino al bianco abbagliante della superficie delle nuvole ed ancora dal rossastro dei deserti al blu intenso quasi nero degli oceani. Una tavolozza di colori naturali che fanno impallidire per esempio il colore rossastro di Marte oppure il giallastro della Luna nostro caro e vecchio immutabile satellite.

Si proprio la Luna di cui proprio oggi ricorre la “scoperta”. Perché proprio il 20 luglio dell’anno 1969 (in Italia era già il 21) Neil Armstrong comandante dell’astronave Apollo 11, toccava, primo uomo, il suolo lunare. Il primo vero, grande evento televisivo planetario seguito da almeno 500 milioni di telespettatori nel mondo. In Italia la diretta approntata dalla Rai partì la sera del 20 luglio per terminare oltre trenta ore dopo. All’interno delle quali, proprio nel momento in cui Armstrong stava per toccare il suolo lunare, ci fu il celebre battibecco fra il conduttore della telecronaca nello studio 3 di via Teulada a Roma: Tito Stagno e l’allora inviato Rai del Telegiornale a Houston: Ruggero Orlando. Momento, assieme ad un reportage completo di quella serata Rai, in cui si vede fra gli altri un giovanissimo Biagio Agnes in sala di regia, che Vi proponiamo in un video tratto da Youtube subito dopo il continua.

Erano passate 110 ore dal momento in cui il 16 luglio 1969 l’Apollo 11 fu lanciata nello spazio dal razzo Saturn V con a bordo i tre componenti dell’equipaggio: il comandante Neil Armostrong, il pilota del modulo di comando Mike Collins ed Edwin “Buzz” Aldrin. Tre uomini alla conquista dello spazio, alla conquista di quel pezzo di cielo che tutte le notti si ritaglia un posto in prima fila nella volta celeste. Per molti il risultato di quella missione fu la semplice scoperta di un pezzo di roccia, per altri invece fu l’inizio della ricerca nell’elettronica e nello sviluppo di nuove tecnologie, fra le altre cose: gli albori dell’attuale internet, lo studio delle sollecitazioni strutturali nell’aviazione ed inoltre lo studio sulla risposta del nostro organismo a situazioni estreme. Tutto partito da quelle trenta ore di diretta TV.

Ed ecco il filmato della celebre diretta Rai dell’allunaggio a cavallo fra il 20 ed 21 luglio del 1969 :

Ma quella prima impronta sul suolo lunare, una cosa forse ce l’ha tolta, la magia ed il mistero di quel chiaro di luna che regalava e regala l’atmosfera giusta in una notte di sogni all’aperto. Chissà se Glenn Miller, avrebbe scritto ugualmente “Moonlight serenade” dopo aver visto quella lunga telecronaca “in diretta dallo spazio” :

Rai 1