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X Factor 11, Alessandro Cattelan a TvBlog: “Dopo sette anni mi sorprende l’entusiasmo che c’è”

Alessandro Cattelan presenta l’undicesima edizione di X Factor. La video intervista.

pubblicato 13 Settembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 06:24

A margine della conferenza stampa dell’undicesima edizione di X Factor abbiamo avuto il piacere di parlare con Alessandro Cattelan. Il conduttore ha parlato di cose serie e facete, di X Factor, E Poi C’è Cattelan e del suo passato rap. Ecco cosa ci ha detto:

Siamo qui, per il settimo anno in compagnia di Alessandro Cattelan. Ormai si è già detto tutto. Lo scorso anno prendevamo in giro i discorsi sulla giuria più forte di sempre e i cantanti più forti di sempre. Quali sono le novità? Cosa ti sorprende di X Factor dopo sette anni?

L’entusiasmo che c’è all’inizio. Perché poi, ha la fortuna di essere un programma che si basa sui cantanti. Per regolamento i cantanti sono sempre nuovi e anche quest’anno ci saranno dodici ragazzi che dovranno dimostrare di essere all’altezza delle nostre aspettative, perché sono stati selezionati confidando che fossero i migliori. Speriamo che siano tali.

Una novità di questa edizione, che si è vista nei primi trenta minuti della prima puntata che ci avete mostrato in anteprima, è che c’è molta interculturalità, c’è una componente multiculturale, multirazziale. Magari darà fastidio a qualcuno…

A chi?

Abbiamo appena visto a Miss Italia le solite polemiche sulla Miss Italia nera che non ci può essere. Possiamo fare un passo avanti e spiegare che la musica è universale e che certi discorsi, a prescindere, non hanno senso di esistere?

Sì. Io ci sono già un passo avanti. La polemica su Miss Italia me l’ero persa. Immagino che questa interculturalità, che anche noi abbiamo, sia una cosa naturale, bisogna accettarla, è così. Se qualcuno ha problemi su queste cose, non bisognerebbe soffermarsi troppo sull’argomento, perché sono persone fuori dal mondo.

Per tornare nel nostro mondo e arrivare subito al tuo mondo: oltre a E poi c’è Cattelan, avrai altri impegni? Abbiamo visto che non ci sono più i David di Donatello quest’anno. Hai altre cose da fare?

Ci inizieremo a concentrare con un po’ d’anticipo a EPCC, perché avremo, speriamo, un bellissimo speciale natalizio – il giorno preciso è da definire, se è il giorno di Natale o magari Santo Stefano – nei giorni delle festività ci faremo una versione un po’ allungata di EPCC a tema natalizio, poi a gennaio ripartiamo con la stagione quotidiana.

Prima dei saluti finali torniamo ad X Factor: ogni volta ti inventi qualcosa per l’inizio dei LIVE; una volta entri dall’altro, una volta ti butti giù, una volta t’attacchi. Quest’anno a cosa hai pensato?

Dobbiamo fare un attimo il check degli elementi disponibili: terra, aria, fuoco… fuoco! Forse mi do fuoco! Alla prima o all’ultima puntata.

Aspetta l’ultima che poi bisogna sostituirti ed è un casino!

Sì, infatti, altrimenti diventa difficile andare avanti. Non lo so, queste sono sempre invenzioni di Luca quando parliamo. Poi, per fortuna, vengono bene.

Tu avresti avuto i quattro sì con il tuo gruppo rap (gli 0131 N.d.r.)?

No, ma va! Io neanche sarei arrivato alle Audition.

Neanche adesso che ci sono i cantautori e i cantanti indipendenti?

Ma no, io facevo una roba per ridere.

Non era malissima…

Ti ringrazio… avrei avuto forse il tuo sì…

No, ti avrei detto: “Sei acerbo” …

L’intervista si conclude con i canonici saluti di Alessandro Cattelan.

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