Home Notizie Vince chi si converte. La nuova frontiera del Reality spazzatura: dieci atei dovranno trovare la fede davanti alle telecamere

Vince chi si converte. La nuova frontiera del Reality spazzatura: dieci atei dovranno trovare la fede davanti alle telecamere

Prendete un imam musulmano, un prete cristiano, un rabbino e un monaco buddista. Fatto? Metteteli in una stanza con dieci atei. Fatto? Benissimo: se non scoppia una rivolta etnica con i controcosi, allora può darsi che ci siano tutti gli elementi per un nuovo, avvincente, aberrante, entusiasmante, commercialissimo reality show. Siamo in Turchia e un

3 Luglio 2009 16:52

Papa Prendete un imam musulmano, un prete cristiano, un rabbino e un monaco buddista. Fatto? Metteteli in una stanza con dieci atei. Fatto? Benissimo: se non scoppia una rivolta etnica con i controcosi, allora può darsi che ci siano tutti gli elementi per un nuovo, avvincente, aberrante, entusiasmante, commercialissimo reality show.

Siamo in Turchia e un nuovo programma televisivo sta già facendo discutere l’opinione pubblica. In sostanza il gioco, che si chiama “Penitenti gareggiano”, prevede che i dieci atei, messi a contatto con dei religiosi, si convertano, ciascuno verso la fede che preferisce tra quelle disponibili. Vince chi davvero abbandona la strada dell’ateismo: il che è una rivoluzione, considerato che nella realtà, in genere, accade il contrario, e cioè che a vincere – o a provarci – sia il convertitore, spesso e volentieri sfruttando elementi non particolarmente democratici quali la dittatura, il terrorismo e la tortura. Tutto ciò andrà in onda a partire da settembre sull’emittente Kanal T.A..

Colui il quale si lascerà convincere dai religiosi, andrà in pellegrinaggio nel luogo sacro deputato, la Mecca per i musulmani, Gerusalemme per ebrei e cristiani ortodossi e il Tibet per i buddisti. Secondo i produttori del programma, tale gemma d’originalità sarebbe stata concepita così da permettere ai turchi di conoscere un culto diverso da quello islamico, praticato dal 95% della popolazione. Un’apposita commissione valuterà il grado di conversione dei pretendenti in gara.

Come detto non stanno mancando le polemiche. La direzione per gli Affari religiosi ha rifiutato il permesso di prendere parte al programma ad un proprio imam: “Fare una cosa simile per aumentare gli ascolti è una mancanza di rispetto verso tutte le religioni”, è stata l’accusa. L’emittente si è difesa così: “Disapproviamo gli atei, Dio è grande quale che sia la religione in cui si crede, l’importante è credere”. Siamo al delirium tremens.

I 10 concorrenti saranno selezionati tra i 200 che hanno già fatto richiesta di partecipare: dovranno passare il vaglio di un gruppo di teologi che accerterà l’effettivo ateismo.

Amen.