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RaiFiction, licenziato Agostino Saccà. Potrà però andare in pensione

Nulla di fatto per Agostino Saccà ex direttore di Rai Fiction: il ricorso che ha presentato al Tribunale del lavoro per rigettare il licenziamento, avendolo ritenuto un provvedimento non legittimo, non è stato approvato. Insomma Saccà è licenziato e anzi, considerata l’età, invitato alla pensione. Fanno sapere i suoi legali Nicola Petracca e Federico Tedeschini,

di marina
3 Luglio 2009 07:30

Agostino Saccà licenziato dal Tribunale del Lavoro Nulla di fatto per Agostino Saccà ex direttore di Rai Fiction: il ricorso che ha presentato al Tribunale del lavoro per rigettare il licenziamento, avendolo ritenuto un provvedimento non legittimo, non è stato approvato. Insomma Saccà è licenziato e anzi, considerata l’età, invitato alla pensione. Fanno sapere i suoi legali Nicola Petracca e Federico Tedeschini, che il Tribunale del lavoro:

ha affermato l’efficacia reale del preavviso e perciò il diritto di Saccà a ricevere l’indennità sostitutiva dello stesso a far data dal compimento del sessantacinquesimo anno di età. Alla luce di questa pronuncia Saccà, con decorrenza 7 febbraio 2009, ha diritto a ricevere la retribuzione per l’intera durata del preavviso, nonchè al versamento dei relativi oneri contributivi.

La vicenda di Agostino Saccà balza alle cronache nel 2007 quando la Procura di Napoli a latere di una indagine più complessa, entra in possesso di una serie di intercettazioni relative ad alcune telefonate intercorse tra Silvio Berlusconi e, appunto, l’allora direttore di Rai Fiction. Succo delle conversazioni la segnalazione di diverse attrici e la richiesta di una loro partecipazione alle varie fiction prodotte in Rai. Insomma, raccomandazioni. Ma il giro telefonico mette in luce un aspetto inquietante: in pratica le attrici sarebbero una sorta di merce di scambio usata per “coccolare” parlamentari e senatori che così parteciperebbero a diverso titolo all’operazione libertaggio, messa in piedi dall’opposizione, allora guidata da Berlusconi per far cadere l’ex-Governo Prodi.

Il fatto curioso, però, è che il contenzioso al Tribunale del lavoro non è stato aperto per la storia delle intercettazioni e delle raccomandazioni, bensì per danni all’azienda a proposito di una nuova società che Saccà avrebbe voluto mettere in piedi con Mediaset. Riportava il Corriere del 15 luglio 2008 che Saccà avrebbe tentato:

Nel settembre scorso, di stabilire una partnership con Mediaset per la sua futura società di produzione di fiction (La Pegasus) che sarebbe nata dopo il suo pensionamento. Lo dimostrerebbe, almeno secondo la Rai, il racconto di Bruno Ermolli (consulente e uomo di fiducia di Berlusconi) su una riunione ad Arcore. Ermolli descrive un nutrito vertice (Silvio Berlusconi, Piersilvio Berlusconi, Marina Berlusconi, Fedele Confalonieri, l’ amministratore delegato Pasquale Cannatelli) nel quale Piersilvio si sarebbe opposto fermamente alla prospettiva di collaborare con Saccà. L’accusa della Rai sarebbe quella di aver avvisato solo ad ottobre il vertice dell’ azienda di questo progetto.

Tra la sospensione del lavoro di direttore di Rai Fiction e l’attuale sentenza, Saccà ha ricoperto il ruolo di Direttore Commerciale. Ora che è stato licenziato e invitato al pensionamento, probabilmente d’oro, considerato il livello lavorativo, potrà certamente dedicarsi al progetto del cavallo alato.

Via | Altroquotidiano

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