Home Striscia La Notizia Tv volgare: quando il beep (e Barbara D’Urso e Striscia) sono più ipocriti della bestemmia

Tv volgare: quando il beep (e Barbara D’Urso e Striscia) sono più ipocriti della bestemmia

La pagina degli Spettacoli di Repubblica propone un’interessante, seppur l’ennesima, inchiesta sulla tv volgare, con spunti molto condivisibili su certa ipocrisia della programmazione nostrana. Da un lato c’è la Bbc, che ha dichiarato guerra alle parolacce raccomandando il divieto alle oscenità fino alle 22 e l’obbligo di oscurare le scurrilità con i beep a partire

26 Giugno 2009 16:08

barbara d'urso La pagina degli Spettacoli di Repubblica propone un’interessante, seppur l’ennesima, inchiesta sulla tv volgare, con spunti molto condivisibili su certa ipocrisia della programmazione nostrana. Da un lato c’è la Bbc, che ha dichiarato guerra alle parolacce raccomandando il divieto alle oscenità fino alle 22 e l’obbligo di oscurare le scurrilità con i beep a partire dalle 21: la minaccia per chi non si adegua è di perdere il posto. Al contrario in Italia si è calcolata una media di tre turpiloqui all’ora, con tanto di giustificazioni poco credibili da parte di chi con i toni pepati ci marcia quotidianamente. Non fanno onore alla brava Barbara D’Urso le dichiarazioni rilasciate al quotidiano, in merito alla sua responsabilità da conduttrice rispetto ai singoli casi:

“Il conduttore può adottare vari gradi di reazione alle volgarità. Io ho tolto definitivamente la parola a chi ha bestemmiato, come fece Guido nel Grande Fratello. Sono stata durissima con il concorrente-contadino di 1, 2, 3 Stalla che sosteneva che le donne vanno maltrattate, racconta la D’Urso. Ma ammette che in diretta può capitare che a qualcuno scappi la parolina. E allora dipende dall’ospite che sgarra. Se hai di fronte Vittorio Sgarbi, magari è meglio adottare il rimprovero soft, per non sottolineare la cosa, per non rischiare il raddoppio dell’insulto. Non conosco le regole di Bbc, ma per il linguaggio io seguo l’insegnamento di mio padre, penso sempre al telespettatore da casa”.

Che lezione dovrebbe trarre il telespettatore da casa da queste parole, che esiste un trattamento di favore anche nella maleducazione? C’è chi può permettersi di tutto in tv, perché rinunciarvi comporterebbe una perdita di ascolti, e chi per farsi scappare un’espressione poco ortodossa è costretto a sparire per sempre dagli schermi? E’ successo al ghettizzato Guido Genovesi del Grande Fratello 5, come al bel modello Mirko Sozio del Grande Fratello 8. Entrambi i “bestemmiatori” sono stati epurati senza possibilità di appello, mentre il “pittoresco” Massimo Ceccherini continua a essere a piede libero dopo l’esclusione dall’Isola e a fare della trivialità un segno particolare del suo curriculum.

In tutto questo non si può non ricordare la celebre rissa Zequila-Pappalardo, la cui responsabilità fu scaricata dall’ormai ex direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce sulla conduttrice Mara Venier, da allora reietta televisiva. Peccato che Repubblica faccia notare che

“questo inverno la stessa volgare rissa televisiva è stata proposta a Mattino Cinque: con la scusa di biasimare quella brutta pagina di tv, Canale 5 ripropose quelle scene con dei beep che però lasciavano intendere le parole”.

Andazzo analogo vede interpellata un’altra trasmissione intoccabile dei palinsesti nostrani come Striscia la Notizia. E’ l’autorevole Antonio Dipollina a stigmatizzare un episodio piuttosto risibile andato in onda poche settimane fa:

“L’inviato di Striscia si presentò all’assistente del cuoco Ferran Adrià e iniziò a mitragliarlo di domande provocatorie. Quello fece una cosa semplice: iniziò a bestemmiare. E’ una tecnica per impedire di mandare in onda alcunché se l’interessato non vuole. Ma a Striscia non si scoraggiarono: mandarono in onda tutto con una sventagliata di beep. Per dire che il livello di volgarità in tv è comunque soggetto all’estro dei suoi protagonisti. Striscia è un vero punto di riferimento: usano i beep ma non sempre, e decidendolo volta per volta. Il punto sono le parolacce più o meno libere in certi programmi del pomeriggio: dove il problema non è il turpiloquio, ma il programma che lo contiene. Ovvio inoltre che a reclamare sobrietà si rischia l’accusa di bacchettonismo. Mica semplice la questione, in quanto affidata al buon senso dei singoli”.

La bestemmia è più grave della parolaccia, ma meno di un bicchiere di vetro lanciato nella Casa più spiata d’Italia, per cui Federica Rosatelli è in pieno Gf-tour con i suoi ex coinquilini. Questo sì che è buon senso…

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