Home La storia che si spezza e che non si spezza

La storia che si spezza e che non si spezza

Dietro un rapporto i destini futuri della Rai Radio Televisione Italiana

di Hit
pubblicato 21 Maggio 2017 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:38

Credo che qualcuno voglia che me ne vada.

Un filo di voce usciva dal ricevitore di uno smartphone, mentre la luce di un altro giorno lasciava il posto al buio della notte che fra poco si sarebbe mangiata tutto. Ma perchè una amicizia si deve spegnere, anche inopinatamente? Perchè tutto quello che era tutto, d’un tratto diventava niente? I sogni muoiono all’alba, dicevano, ma perchè? Forse perchè la notte, prima o poi lascia sempre il posto ad un nuovo giorno, ignorando beatamente e vigliaccamente quello che è accaduto prima.

Lunedì il percorso di una storia potrebbe concludersi di fronte ad una porta sbattuta in faccia. Un percorso, in qualunque modo la si pensi, fatto in maniera sincera, forse un po’ ingenua, ma con la barra dritta, la cui unica pecca forse è stata l’esclusività a dispetto dell’inclusività dello sterminato mondo, o dovremmo dire pancione che è la Rai Radio Televisione Italiana.

Antonio Campo Dall’Orto potrebbe dover lasciare, potrebbe lasciare, come potrebbe dover rimanere o rimanere e basta, a seconda di quel che il destino ha preparato per lui e per la sua Rai. Già il destino, perchè neppure il CDA sa cosa succederà. In ogni caso, qualunque sia l’epilogo di questo complicato intrigo, rimane un personaggio, anzi una persona, che ha tentato di fare un lavoro ed in parte ci è riuscito, per rendere la televisione pubblica un qualcosa di più moderno, più al passo coi tempi.

Senti dentro la tua stanza il ritmo di un “taratata” che sembra una cantilena che ti prende e ti fa muovere le braccia e le gambe seguendo quella cadenza, dimenticando però che oltre quella soglia c’è tutto un mondo che aspetta una tua parola, un tuo gesto e che senza quei segnali passerà inesorabilmente oltre, digerendoti come un qualsiasi altro elemento che è circolato da quelle parti.

Esclusività troppa, inclusività poca, ma tanta buona fede. La storia forse si spezza o forse no, oppure entrambe le cose, speriamo non si spezzi per la Rai, perchè la pancia, non tutto digerisce e spesso può anche far male.

Rai 1