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Taboo, su Sky Atlantic la saga inglese “senza buon senso”

Su Sky Atlantic Taboo, serie tv con al centro un avventuriero ed ex marinaio che torna a Londra, dove era creduto morto, per vendicare il padre scomparso e difendere la proprietà di una striscia di terra in America

pubblicato 21 Aprile 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 10:49

Gli inglesi sono bravissimi a raccontare il loro passato con tocchi di mistero e fascino che poi intrigano anche gli altri Paesi: lo conferma Taboo, in onda da questa sera alle 21:15 su Sky Atlantic, serie tv creata da Steven Knight, Tom Hardy e suo padre, Edward “Chips” Hardy.

Hardy interpreta anche il protagonista, James Keziah Delaney, un avventuriero ed ex marinaio che dopo essere sparito e creduto morto per dodici anni, torna a Londra per occuparsi degli affari legati alla scomparsa del padre Horace (Edward Fox), avvenuta in circostanze misteriose.

L’arrivo di James in città non è dei migliori: l’uomo viene visto da tutti come un fantasma, intorno cui girano delle leggende che lo vedono al centro di riti particolari e di gesta spietate verso chiunque lo ostacoli. James, però, non nega nulla di quanto si dica sul suo conto: gli anni passati in Africa, con popolazioni ritenute dagli inglesi del tempo inferiori a loro, non fanno altro che aumentare il senso di mistero e di paura che la sua presenza suscita tra gli altri.

Anche la sorellastra Zilpha (Oona Chaplin) teme la presenza del fratello, e soprattutto i segreti che condivide con lui e che potrebbero compromettere la sua reputazione agli occhi del marito Thorne Geary (Jefferson Hall). Ma James non si preoccupa di quello che dicono gli altri e, venuto a sapere che il padre gli ha lasciato Nootka Sound, una striscia di terra nella cosa ovest degli Stati Uniti, dovrà difendere, aiutato dal fedele servo Brace (David Hayman), i propri diritti dalle grinfie di chi se ne vuole appropriare: quel piccolo pezzo di terra, infatti, diventa importante per entrare negli affari con la Cina.

Per questo, l’Impero Britannico, l’America e la Compagnia britannica delle Indie Orientali, capeggiata da Sir Stuart Strange (Jonathan Pryce), iniziano a cospirare affinchè James lasci loro Nootka Sound. Ma non sanno con chi hanno a che fare: James non si fa intimorire da minacce ed intimidazioni e non guarda in faccia a nessuno pur di scoprire chi ha ucciso il padre.

L’idea di Hardy, che co-produce anche la serie con Ridley Scott, e del padre è quella di portare in tv più che un racconto storico -per quanto l’ambientazione nell’Inghilterra dell’Ottocento si fa sentire nel racconto- la saga di un personaggio che, come ripete lui nella prima puntata, è “senza buon senso”. Una premessa che permette agli autori di mettere in scena un personaggio pronto a tutto, capace di tenere testa ai poteri forti ma che è tormentato da un passato fatto di visioni e strane presenze.

Taboo, come detto, conferma la bravura degli inglesi nel raccontare il proprio passato unendo la Storia alla finzione, con un’attenzione ai dettagli sempre precisa e la tentazione di sporcarsi le mani con una storia che non fa sconti al proprio passato. Tutte caratteristiche che già si trovano in altre serie, e che in Taboo sfruttano la presenza di un protagonista carismatico e pronto a confermare il canone dell’anti-eroe.

Sky Atlantic